Martin: "In sella a una Ducati, sarei stato in lotta con Marquez fino all'ultimo giro

La parabola recente di Jorge Martin racconta una transizione micidiale: dal trionfo di un titolo mondiale appena conquistato, all’angolo opposto della scena, dove infortuni pesanti, operazioni e assenze prolungate hanno condizionato una stagione che, inizialmente promettente, si è trasformata in una verifica di resistenza e determinazione.

jorge martin: stagione tra gloria e ostacoli

Il pilota spagnolo, passato da Prima Pramac Racing all’alleanza con Aprilia, ha potuto disputare soltanto otto Gran Premi, prendendo parte a sette gare e completando quattro prove. Il primo intoppo serio è arrivato all’inizio della pre-stagione in Sepang, durante test su una moto da trial, quando un nuovo infortunio ne ha impedito l’esordio in Thailandia e ne ha costretto a saltare le prime tre gare. Il ritorno è coinciso con il Qatar, dove una dinamica fortuita lo ha nuovamente coinvolto in un incidente grave provocando un ritorno ai box.

Questo infortunio è stato considerato il più pesante della stagione, segnando profondamente l’andamento generale. Martin è rimasto lontano dalle piste per sette Gran Premi, riassaporando la competizione solo a fine luglio nel GP della Repubblica Ceca. Dopo una breve parentesi, la motoristica ha vissuto un’ulteriore battuta d’arresto: in Giappone, alla partenza della Sprint, è scivolato, escludendo dalla competizione anche il suo compagno di squadra Bezzecchi e impedendo così un ulteriore sviluppo dell’impegno asiatico. L’ultima apparizione si è consumata a Valencia, dove ha scelto di ritirarsi per conservare energie in vista dei test pre-stagionali 2026, svolti a ridosso del Gran Premio.

In questa cornice, Martin ha sottolineato di non considerarsi un semplice protagonista passeggero: nonostante l’ombra delle difficoltà, si è autoattribuito la stessa energia di chi guarda avanti. Le circostanze hanno richiamato l’attenzione sulle dinamiche tra talento, disponibilità al riavvicinarsi alla competitività e gestione della pressione mediatica, con l’exploit del 2024 che continua a pesare come punto di riferimento.

jorge martin: confronto con i protagonisti della MotoGP

In Misano, poco prima del GP del Giappone, Martin è stato protagonista di un’intervista a Motorsport.com in cui ha affrontato non solo gli sviluppi recenti, ma anche temi legati all’egocentrismo mediatico e al ruolo di riferimento all’interno della categoria. Non ha nascosto la costante presenza sotto i riflettori, affermando di sentirsi tra i piloti di riferimento insieme a un quintetto di leader che comprende Marc Marquez, Fabio Quartararo, Pecco Bagnaia e Pedro Acosta, con l’aggiunta di Bezzecchi come elemento di rilievo. Secondo lui, quello stesso gruppo incarna una sorta di vetta della élite, destinata a guidare il confronto futuro.

Relativamente agli aspetti mediali, Martin ha spiegato di non seguire in modo attento i profili social di molti avversari, preferendo non soffermarsi sui contenuti altrui. Sottolinea però che le parole di Marc Marquez hanno sempre un peso rilevante: in pista Marquez rappresenta una sfida estremamente competitiva, capace di influenzare le gare mediante atteggiamenti e soluzioni che richiedono una preparazione accurata per essere contrastate.

Nonostante la sua posizione, l’atleta ha detto che il miglior Marquez può stimolarlo a crescere: “se lui evolve, anche io devo evolvermi per poter lottare in futuro”. In questa cornice di riflessioni, Martin ribadisce la fiducia nel proprio potenziale e la volontà di tornare a competere ai massimi livelli con lo stesso spirito che l’ha contraddistinto nel passato, convinto che un eventuale ritorno al numero 1 non sia una mera ipotesi priva di fondamento.

persone citate nel contesto della stagione

Nel corso dell’intervista e delle dinamiche discusse, emergono nomi che hanno definito il palcoscenico sportivo:

• Jorge martin
• Marc marquez
• Fabio Quartararo
• Pecco bagnaia
• Pedro acosta
• Marco bezzecchi
• Alex marquez