Ferrari e il naufragio del setup in f1: cosa è andato storto

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analisi delle qualifiche a las vegas: limiti e strategie in condizioni di pioggia

Le sessioni di qualifiche a Las Vegas hanno messo in evidenza come le caratteristiche del tracciato e le condizioni meteorologiche influenzino significativamente le prestazioni delle vetture di Formula 1. La presenza della pioggia ha modificato gli scenari previsti, evidenziando i punti deboli e le strategie adottate dai team per affrontare il difficile andamento del week-end.

le parole di charles leclerc prima delle qualifiche

ottimismo e realismo

Charles Leclerc aveva espresso un certo ottimismo riguardo alle possibilità di ottenere una buona posizione nelle qualifiche, sottolineando la fiducia nel potenziale della vettura e nella capacità di migliorare ulteriormente durante il fine settimana. Il pilota monegasco sperava di lottare per una posizione nelle prime file, puntando a raccogliere punti importanti per il campionato costruttori.

Il suo obiettivo principale era quello di mantenere un atteggiamento positivo e concentrarsi sulla costruzione di un buon risultato, anche se sapeva che la lotta sarebbe stata molto serrata a causa dei distacchi minimi attesi tra i concorrenti.

l’impatto della pioggia sulle qualifiche

cambiamenti imprevedibili nelle aspettative

L’arrivo improvviso delle precipitazioni ha stravolto completamente i piani dei team, rendendo più difficile raggiungere la pole position. La pioggia ha accentuato i problemi già noti alla Ferrari sul bagnato, compromettendo la gestione degli pneumatici e riducendo notevolmente la possibilità di sfruttare al massimo le potenzialità della vettura.

Il risultato finale ha visto Leclerc classificarsi in nona posizione, distante quasi due secondi dalla pole. Questa posizione rispecchia le previsioni del pilota, che si aspettava un passo indietro rispetto alle prove su asciutto a causa delle difficoltà legate alle condizioni atmosferiche.

differenze negli assetti tra i piloti

strategie diverse in qualifica

  • Lewis Hamilton ha mantenuto l’assetto con l’ala più scarica, tipico delle qualifiche su pista asciutta.
  • Charles Leclerc è tornato ad utilizzare un’impostazione più carica, testata precedentemente nei turni liberi ma abbandonata successivamente.

Queste scelte sono state motivate dalla necessità di garantire maggiore stabilità al posteriore durante le curve lente e sui tratti critici del tracciato. Questa impostazione non è riuscita a superare le problematiche legate alla mancanza di grip sul bagnato.

difficoltà nell’utilizzo degli pneumatici intermedi

comportamento diverso rispetto alle full wet

I pneumatici intermedie hanno mostrato una performance ancora più complessa rispetto alle gomme da pioggia completa. La loro progettazione mira a generare calore attraverso disegni specifici che favoriscono l’aderenza sui tratti meno bagnati o freddi. Su una pista con temperature inferiori ai 10°C, questo approccio si è rivelato meno efficace.

Piloti come Leclerc hanno incontrato notevoli difficoltà nel trovare la giusta aderenza sui tratti più lenti del circuito. La scarsa energia generata dagli pneumatici ha portato a perdite significative nei tempi sul giro e a errori frequenti durante i tentativi cronometrati.

implicazioni sulla gestione delle gomme nei giri di raffreddamento

Nelle fasi finali della sessione, molti piloti hanno dovuto aumentare il ritmo per evitare il deterioramento degli pneumatici intermedi senza però compromettere troppo la temperatura delle gomme stesse. In questo contesto, Charles Leclerc ha evidenziato come il mancato grip abbia inciso pesantemente sui risultati finali.

perché sull’intermedia è stato ancora più arduo ottenere risultati?

I problemi principali sono stati causati dal comportamento dell’asfalto freddo e dalla diversa conformazione degli pneumatici intermedi rispetto alle full wet. La mancanza di calore adeguato sugli pneumatici si traduceva in una perdita consistente di aderenza nei tratti lenti e nelle curve più complesse del circuito.

Anche con strategie mirate come entrare precocemente in pista per ottimizzare gli outlap, i piloti hanno faticato a recuperare tempo utile. La perdita media nel secondo settore è stata superiore agli otto decimi rispetto ai rivali migliori nel giro cronometrato finale, penalizzando così drasticamente il posizionamento complessivo.

Membri del cast presenti:
  • Nessuna informazione specifica sugli ospiti o personaggi coinvolti nella trasmissione fornita dalla fonte.
Scritto da Gennaro Marchesi