Vinatzer antagonista di odermatt? goggia in linea con le aspettative secondo de chiesa
La stagione di Coppa del Mondo di sci alpino offre spunti di analisi tecnica e prestazionale per gli atleti azzurri. Dalle conferme alle sorprese, il quadro che emerge evidenzia evoluzioni significative e criticità da superare in vista degli appuntamenti più importanti.
alex vinatzer: la rivelazione nel gigante
La prestazione di Alex Vinatzer in gigante rappresenta uno dei dati più positivi per lo sci italiano. L'atleta, partito con il pettorale numero 19, ha chiuso la prima manche con il decimo tempo, per poi confermarsi al secondo posto finale. Questo risultato, il primo podio azzurro in gigante dal 2021, sottolinea un progresso tangibile.
l'analisi tecnica della progressione
L'evoluzione dell'atleta appare chiara: al momento è maggiormente competitivo nella disciplina del gigante rispetto allo slalom. Le difficoltà tecniche riscontrate tra i pali stretti, legate a un assetto di busto non ottimale, nel gigante si attenuano grazie alla maggiore distanza tra le porte. Ciò permette una distribuzione dei carichi più graduale e continua, fondamento della sua attuale efficacia. Nella seconda frazione a Beaver Creek ha sciato con grande qualità, nonostante una pista già compromessa dai passaggi precedenti.
il confronto con la supremazia di odermatt
Il dominatore della specialità, Marco Odermatt, ha gestito la gara con il tipico controllo, sfruttando il pettorale numero uno nella prima manche. Pur riconoscendo il valore del risultato di Vinatzer, è prematuro considerarlo il principale antagonista dello svizzero. La sua crescita lo proietta comunque nel novero degli avversari di riferimento nella disciplina.
le altre performance nello sci maschile
Oltre al caso Vinatzer, il panorama azzurro maschile presenta altri elementi di valutazione, tra conferme, difficoltà e transizioni.
la crisi prestazionale di luca de aliprandini
La situazione di Luca De Aliprandini desta preoccupazione. L'atleta sembra lontano dalla sua forma migliore, con una sciata caratterizzata da movimenti a strappi e una propulsione inefficace. Non si notano errori macroscopici, ma una generale difficoltà a esprimere potenza. Nonostante il tempo a disposizione prima dei Giochi Olimpici, non sono stati osservati miglioramenti significativi nelle ultime uscite.
dominik paris: segnali positivi su pista ostica
Dominik Paris ha fornito una prestazione di livello sulla pista di Beaver Creek, tradizionalmente non tra le sue preferite. Considerati alcuni errori e un tempo perso in un tratto piano, il distacco finale dal vincitore Odermatt nel settore più ripido è minimo. Questo risultato, seguito da un quarto posto in superG, costituisce un segnale incoraggiante per il futuro, nonostante le incognite per le prossime gare in discesa.
il futuro della velocità italiana
Con l'avvicinarsi del ritiro di Dominik Paris, il quadro della velocità maschile italiana appare in definizione. Matteo Franzoni mostra al momento maggiori attitudini da supergigantista. Christof Innerhofer, dopo una stagione precedente altalenante e un Mondiale sottotono, ha iniziato l'anno in salita, con le sue quotazioni in temporaneo ribasso.
lo sci femminile: goggia e le giovani promesse
Anche nel settore femminile si registrano performance da analizzare, con atlete affermate che perseguono obiettivi precisi e giovani in crescita.
sofia goggia in linea con la programmazione
Sofia Goggia si mantiene nelle posizioni di classifica attese per la disciplina del gigante, che non rappresenta la sua specialità primaria. La preparazione in questa gara è considerata propedeutica alla discesa e al superG, obiettivi centrali in un anno olimpico. Tecnicamente, pur sciando bene, al momento non dispone del margine necessario per lottare per il podio in gigante.
i progressi di lara della mea e asja zenere
Per le giovani atlete si notano sviluppi interessanti. Lara Della Mea, analogamente a Vinatzer, vede le sue difficoltà tecniche in slalom attenuarsi in gigante, dove sta esprimendo ottime prestazioni e crescendo in consistenza. Diverso il discorso per Asja Zenere, il cui potenziale emerge in maniera evidente quando sciata aggressiva e plastica, come dimostrato in una prima manche in Canada. Nelle frazioni successive, invece, sembra talvolta emergere un freno di natura psicologica che ne limita l'espressività.


