Vinatzer antagonista di odermatt e goggia in linea con le aspettative: le analisi di de chiesa
La stagione di Coppa del Mondo di sci alpino offre spunti di analisi tecnica sulle prestazioni degli atleti azzurri. L'attenzione si focalizza sulle evoluzioni in atto, sulle conferme e sulle difficoltà incontrate in diverse specialità, dal gigante alla velocità, fornendo un quadro delle prospettive in vista degli impegni futuri.
la prestazione di alex vinatzer in gigante
L'atleta italiano ha fornito una prestazione di altissimo livello nella disciplina del gigante, confermando un trend di crescita costante. Il risultato ottenuto, partendo con un pettorale non privilegiato su una pista già consumata, sottolinea il valore della performance. L'ultimo podio azzurro precedente in questa specialità risaliva a diversi anni fa, il che rende il risultato ancor più significativo.
analisi tecnica dell'evoluzione
L'evoluzione tecnica dello sciatore appare chiara: al momento, le sue doti sono più pronunciate nel gigante rispetto allo slalom. Le problematiche di assetto che incontra tra i pali stretti, dove talvolta solleva il busto in modo brusco, nel gigante si attenuano notevolmente. In questa disciplina, infatti, la meccanica della curva e la distensione parziale del busto sono parte integrante del gesto tecnico, permettendo una distribuzione dei carichi più graduale e efficace. Questo progresso lo candida a essere un elemento di primo piano per la squadra italiana nel gigantismo.
altri protagonisti della squadra maschile
Oltre a Vinatzer, altri atleti hanno fornito elementi di valutazione importanti nelle gare di velocità e non solo.
le difficoltà di luca de aliprandini
La situazione dello sciatore appare complessa. La prestazione non è all'altezza dei suoi standard e si notano segni di frustrazione. Lo stato di forma sembra in ritardo e, nonostante la pista non fosse in condizioni ottimali, l'atteggiamento in pista denuncia un problema tecnico evidente. La sciata appare difensiva, a strappi e priva della consueta propulsione. Con diverse gare utili prima degli appuntamenti principali, il tempo per un recupero c'è, ma al momento non si osservano miglioramenti significativi.
il segnale positivo di dominik paris
L'atleta ha fornito una prova solida su un tracciato che storicamente non lo ha favorito. Considerati alcuni errori di percorso e un iniziale distacco, il divario finale dal vincitore è minimo, indicando una condizione atletica e tecnica di ottimo livello. La prestazione è stata confermata anche nella successiva gara di superG, nonostante un errore nella parte iniziale. Questo doppio risultato rappresenta un ottimo auspicio per il prosieguo della stagione.
il futuro della velocità maschile
Con l'avvicinarsi del ritiro di Dominik Paris, si apre una riflessione sul futuro del settore velocità. Al momento, un altro atleta si esprime meglio in superG che in discesa, mentre un terzo, dopo una stagione promettente con alti e bassi e alcuni podi, sta affrontando un avvio di annata sottotono, con le sue quotazioni in calo.
le prestazioni del settore femminile
Anche tra le atlete azzurre si registrano performance degne di nota, con conferme e progressi in diverse discipline.
sofia goggia nel gigante
Per la campionessa, il gigante rimane una specialità secondaria, principalmente propedeutica alla preparazione per discesa e superG in un anno olimpico. Le sue prestazioni sono in linea con questa programmazione: sciata solida ma con margine di miglioramento tecnico per avvicinarsi al podio in questa specifica disciplina. La quantità limitata di allenamenti dedicati al gigante negli ultimi anni influisce naturalmente sui risultati.
i progressi di lara della mea e asja zenere
Per la prima atleta vale un discorso simile a quello di Vinatzer: una posizione del baricentro che in slalom limita il potenziale, risulta meno problematica nella disciplina del gigante, dove sta dimostrando continui progressi e sta affermandosi come una gigantista di livello. Diverso il caso della seconda atleta, il cui limite sembra principalmente psicologico. La differenza di approccio tra le due manche della stessa gara è lampante: quando libera da inibizioni, la sua sciata è morbida ed efficace, mentre un blocco mentale la porta a sciare in modo frenato e rigido. La soluzione a questo freno risiede in un approccio mentale diverso.


