Test pirelli 2026: le mule car senza ala mobile hanno un limite di velocità

Giampiero Colossi • Pubblicato il 10/12/2025 • 3 min

Dopo la conclusione del campionato mondiale, il circus della Formula 1 è rimasto ad Abu Dhabi per una sessione di test dedicata al futuro. L'attenzione si concentra sullo sviluppo degli pneumatici per il prossimo ciclo regolamentare, con le squadre impegnate a simulare le condizioni delle monoposto del 2026 attraverso l'impiego di vetture modificate.

la preparazione per il 2026: test e vetture muletto

Le squadre hanno sfruttato l'ultima giornata in pista dell'anno non solo per far guidare giovani piloti, ma soprattutto per condurre test fondamentali sui nuovi pneumatici. Per replicare le caratteristiche delle future monoposto, radicalmente diverse dalle attuali, la FIA ha autorizzato modifiche tecniche specifiche. Alcuni team hanno quindi schierato vetture muletto con carichi aerodinamici ridotti, simili alla configurazione utilizzata sul circuito di Monza, per avvicinarsi ai parametri previsti.

l'innovazione dell'ala anteriore mobile

Un elemento chiave di questi test è rappresentato dall'ala anteriore con flap mobile. Scuderie come Ferrari e Mercedes hanno sviluppato un sistema idraulico per sollevare l'ultimo elemento, simulando una delle principali novità aerodinamiche del 2026. Questo accorgimento, seppur non identico alla futura aerodinamica attiva, fornisce a Pirelli dati estremamente preziosi sul comportamento degli pneumatici in condizioni simulate.

le limitazioni tecniche per garantire dati affidabili

Per rendere i test il più rappresentativi possibile, è stato necessario introdurre restrizioni operative precise. L'obiettivo è simulare il peso, il carico aerodinamico e le prestazioni attese per la prossima era tecnica, evitando di raccogliere informazioni fuorvianti.

il ruolo cruciale del limitatore di velocità

Una misura significativa è l'applicazione di un limite di velocità imposto da Pirelli per i team privi dell'ala anteriore mobile. Senza questo sistema, infatti, le vetture muletto generano un carico anteriore superiore agli standard futuri oltre una certa soglia. Il limitatore consente quindi di mantenere le gomme nella corretta finestra operativa di temperatura e carico, garantendo la validità dei dati raccolti per lo sviluppo.

Come spiegato da Mario Isola, Responsabile Pirelli Motorsport, l'accordo su parametri comuni come carburante a bordo e livelli di carico è essenziale per ottenere un feedback coerente da diverse vetture muletto e non vanificare i progressi della sessione.

la sfida dello squilibrio aerodinamico

La differenza principale tra le vetture attuali e quelle future risiede nei sistemi di aerodinamica attiva. Le monoposto del 2026 avranno regolazioni sia all'anteriore che al posteriore, mentre le muletto odierne dispongono principalmente del solo DRS posteriore. Questo crea uno squilibrio tra i due assi della vettura. Su rettilinei molto lunghi, come quelli presenti a Baku o nello stesso tracciato di Yas Marina, gli pneumatici possono subire un raffreddamento eccessivo, un fenomeno che i test mirano a studiare approfonditamente.

le implicazioni per la futura era tecnica

I dati raccolti in queste sessioni sono cruciali per definire le caratteristiche delle gomme 2026. L'introduzione dell'aerodinamica attiva integrale comporterà minori sollecitazioni sugli pneumatici e, verosimilmente, velocità di percorrenza in curva ridotte. Di conseguenza, anche l'energia generata sarà inferiore. Per i team che, come Ferrari e Mercedes, hanno investito in un'ala anteriore mobile dedicata, l'assenza del limitatore di velocità permette di raccogliere informazioni ancora più significative, facilitando il confronto diretto con le vetture che non dispongono di tale sistema e accelerando lo sviluppo per la prossima stagione.

Categorie: Formula 1Motori

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