Taramasso esalta la gamma Michelin: "Più ristretta ma sempre più performante
Nel periodo di transizione tra bilanci annuali e pianificazione della stagione successiva, il ruolo di Michelin in MotoGP assume una rilevanza cruciale. L’ultima annata da fornitore ufficiale della classe regina rappresenta un punto di svolta strategico, accompagnato da una gestione orientata a una gamma di pneumatici più ristretta, versatile e sostenibile, senza rinunciare alle prestazioni su tutte le piste.
specifiche ridotte e sostenibilità nel programma motoGp di michelin
una riduzione marcata delle specifiche ha caratterizzato l’andamento della stagione: si è passati da un panorama di 59 specifiche nel 2018 a meno di 30 nel 2025, con una diminuzione attorno al 50%. l’obiettivo è produrre meno componenti, migliorare la rotazione e contenere gli stock, mantenendo però una funzione ampia e adatta a diverse moto e stili di guida, in linea con la sostenibilità.
Nell’ottica di procedere per piccoli aggiustamenti mirati, sono stati eseguiti interventi di fine tuning su circuiti selezionati e su specifiche mirate, senza rivoluzioni drastiche. Contestualmente, è stata ridotta la gamma di alternative disponibili, con una direzione chiara verso una gamma più polivalente e con range di funzionamento più ampi.
Nella gestione delle scelte tecniche, un esperimento (in Asia) con una carcassa anteriore più rigida non ha riscosso il successo sperato: se da un lato alcuni piloti l’hanno adottata, la tendenza generale è stata di restare sulle specifiche note ai team.
prestazioni e record nelle gare
Dal punto di vista prestazionale, sono stati record battuti su gran parte delle piste, con l’eccezione di Misano e Assen. In molte tappe, l’aggiornamento delle specifiche ha permesso di ottenere risposte competitive anche in condizioni nuove, come sull’asfalto fresco a Brno o su una pista completamente inedita come Balatonfüred. Il ritorno a Valencia e all’Argentina, dopo due anni, ha richiesto la gestione di simulazioni accurate per leggere al meglio i circuiti e impostare le soluzioni ideali.
Per quanto riguarda i dettagli di performance, sono 38 i record complessivi associati alle gomme: 15 primati assoluti di pista, 13 miglior giro in gara e 10 riferimenti di durata della corsa. I risultati hanno coinvolto sette piloti (tra cui Marc e Alex Marquez, Bagnaia, Aldeguer, Bezzecchi, Raul Fernandez e Zarco) e tre marchi (Ducati, Aprilia e Honda) nelle gare serali di domenica. Inoltre, diversi piloti hanno conquistato podi e alcune pole position, tra cui la Yamaha con Quartararo e la KTM con Acosta, a testimonianza di una gestione polivalente delle sue soluzioni.
prospettive per il 2026
Il 2026 segnerà l’ultimo anno del regolamento attuale per la MotoGP, senza stravolgimenti drastici. La principale novità consiste nel ridurre ulteriormente le opzioni anteriori: solo due specifiche anziché tre, rispetto all’anno in corso. Ogni pilota disporrà di 7 gomme nella mescola più morbida e 7 in quella più dura, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente il numero di specifiche pur mantenendo elevata la performance. Si chiuderà così un ciclo di 11 anni di sviluppo, mantenendo una gamma sempre più ristretta ma costantemente performante.
Nominativi principali citati nel testo:
- Piero Taramasso
- Marc Marquez
- Alex Marquez
- Bagnaia
- Aldeguer
- Bezzecchi
- Raul Fernandez
- Zarco
- Quartararo
- Acosta