Tadej Pogacar e Abu Dhabi progettano una montagna artificiale per i Mondiali 2028
In vista dei Campionati del Mondo di ciclismo del 2028, gli Emirati Arabi Uniti stanno portando avanti un'opera ingegneristica senza precedenti, destinata a modificare radicalmente il profilo della gara. L'intervento, che ha sollevato un vivace dibattito nell'ambiente, prevede la sostanziale alterazione di un rilievo naturale per creare una salita artificiale di notevole impegno.
il progetto della montagna artificiale ad abu dhabi
Il fulcro dell'operazione è la collina di Al Wathba, situata nelle vicinanze della capitale Abu Dhabi. L'obiettivo è trasformare un'ascesa esistente in un traguardo di montagna di categoria superiore. L'attuale percorso, lungo 1.4 chilometri con una pendenza media del 6%, verrà ampliato fino a raggiungere i 3.8 chilometri. La nuova pendenza media sarà del 6.5%, con sezioni finali che toccheranno picchi del 13%. Questo cambiamento strutturale sposterà l'equilibrio della competizione mondiale, favorendo in modo evidente le caratteristiche dei corridori scalatori e degli specialisti delle salite brevi e ripide.
le implicazioni tecniche e sportive della nuova salita
La modifica del tracciato trasforma completamente la natura di un evento che, in origine, sembrava concepito per concludersi in volata. La creazione di una salita così significativa e selettiva promette di stravolgere le dinamiche di gara, regalando uno spettacolo diverso e potenzialmente più drammatico. L'opera risponde anche a precise logiche di pubblico e spettacolo, considerando la popolarità di certi atleti e il radicamento di un team di primo piano nel territorio. I lavori di costruzione sono già in fase avanzata, rendendo improbabile un ripensamento sull'operato.
le reazioni e le polemiche nel mondo del ciclismo
La decisione non è passata inosservata e ha generato un acceso confronto tra gli addetti ai lavori. La posizione più critica è stata espressa da Marc Madiot, manager storico della formazione Groupama-FDJ, che ha definito la scelta come drammatica. Madiot ha sottolineato come la situazione rappresenti un momento cruciale per la definizione dell'etica sportiva, sollecitando un intervento degli organi di governo.
Le sue dichiarazioni pongono l'accento sulla necessità che la Federazione Internazionale di Ciclismo (UCI) mantenga il controllo sull'assegnazione e lo svolgimento dei Mondiali, i quali dovrebbero rispettare un preciso capitolato tecnico. La preoccupazione espressa è che l'accettazione di una montagna artificiale possa creare un pericoloso precedente, alterando l'essenza stessa della competizione in funzione di interessi specifici.


