Stop al pallone arancione in Serie A: la Lega fa marcia indietro dopo le polemiche
Il mondo del calcio italiano ha vissuto una fase di confronto tra innovazione e accessibilità visiva, culminata con una revisione della scelta cromatica del pallone impiegato nelle gare di Serie A. L’introduzione di una versione arancione, promossa come elemento distintivo e tecnologicamente avanzato, è stata messa in discussione per motivi legati alla leggibilità da parte di alcuni spettatori, con richieste formalizzate da associazioni di consumatori e gruppi di tifosi daltonici.
pallone arancione: marcia indietro della lega
motivazioni iniziali e caratteristiche
Il pallone arancione è stato presentato come innovazione tecnologica capace di mantenere una forma stabile e di ridurre l’assorbimento d’acqua, offrendo un tocco più affidabile durante il gioco. Tale scelta mirava a distinguersi su superfici verdi e a migliorare la percezione visiva nelle dirette televisive.
criticità legate al daltonismo
Con l’emergere di difficoltà visive tra chi soffre di daltonismo, è emersa una problematica significativa: i colori arancione, giallo e verde possono essere percepiti in modo diverso a seconda dello sfondo. In particolare, l’arancione tende a confondersi con il manto erboso, rendendo meno chiara l’azione di gioco in alcune condizioni di visione, soprattutto in televisione.
reazioni e interventi delle associazioni
Le proteste hanno coinvolto l’associazione Aidacon Consumatori, tra le quali si è sottolineato che molti abbonati hanno sostenuto spese considerevoli per i servizi TV. L’organizzazione ha evidenziato la necessità di garantire inclusività e qualità visiva per l’utenza.
dichiarazioni della lega e posizione del fornitore
Il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, ha annunciato un cambio di rotta, riconoscendo le criticità emerse e la necessità di adeguarsi alle esigenze di lettura: si promette un ritorno a colori più visibili, come il giallo o il bianco, in luogo dell’arancione. L’obiettivo è anticipare forniture con tonalità che offrano una maggiore visibilità.
ritorno ai colori tradizionali
La decisione segna un ritorno alle tonalità considerate più inclusivi e funzionali per tutti gli spettatori, bilanciando l’innovazione tecnica con la necessità di garantire una visione chiara delle azioni di gioco. L’esito della vicenda rappresenta un precedente significativo per le scelte di design nel calcio nazionale, orientato a un equilibrio tra estetica, prestazioni e accessibilità.
La situazione evidenzia una riflessione sull’impatto delle innovazioni cromatiche sull’esperienza degli abbonati e sulla qualità della visione delle gare, invitando a considerare attentamente le esigenze di un pubblico ampio e diversificato.
Tra le figure chiave emerse in questa dinamica vi sono due protagonisti ben identificati e legati alle rispettive aziende e realtà associative.
- Ezio Maria Simonelli
- Carlo Claps
