Spalletti potrà rilanciare la Juve servono leader a gennaio secondo Pierpaolo Marino

Pubblicato il 18/11/2025 • 4 min

Pierpaolo Marino analizza la situazione attuale del calcio e il ruolo di Luciano Spalletti

In un’intervista rilasciata a Tuttosport, Pierpaolo Marino, ex dirigente dell’Udinese, ha condiviso riflessioni approfondite su diversi aspetti del calcio professionistico, tra cui le esperienze passate, le sfide attuali e le prospettive future di alcuni protagonisti. L’intervista offre un quadro dettagliato sulle vicende che hanno segnato la carriera di Spalletti e sulla situazione della Juventus, con particolare attenzione alle strategie di mercato e alle potenzialità della rosa.

Situazione professionale attuale e motivazioni

Lo stato d’animo di Pierpaolo Marino

Pierpaolo Marino si definisce come un “leone in libertà”, sottolineando di aver rinunciato a diverse opportunità recenti senza rimpianti. La sua passione per il calcio rimane forte: continua ad osservare con entusiasmo tutto ciò che accade nel mondo dello sport, mantenendo vivo l’interesse e la voglia di contribuire al settore.

I successi da dirigente e ricordi significativi

Le imprese più importanti nella carriera di Marino

Tra i momenti più memorabili vi sono:

  • L’esperienza con l’Avellino in Serie A: una vera impresa considerando le difficoltà legate all’arresto ingiustificato del presidente Sibilia e alla scarsità dei soci minoritari. Nonostante tutto, si riuscì a raggiungere la massima serie.
  • La campagna acquisti durante lo scudetto del Napoli: Romano e Carnevale completarono una formazione eccezionale.
  • L’annata con l’Atalanta nel 2011: nonostante i sei punti di penalizzazione, si riuscì a ottenere risultati sorprendenti, avvicinandosi alle competizioni europee.
  • I momenti emozionanti vissuti a Bergamo, specialmente durante il ritorno con l’Udinese.

Valutazioni su Luciano Spalletti e il suo percorso professionale

L’esperienza in Nazionale e le prospettive future

Pierpaolo Marino considera la parentesi in Nazionale come una fase difficile ma comprensibile, attribuendone le cause alle carenze generazionali dei talenti italiani. Secondo lui, questa esperienza non riflette appieno le potenzialità di Spalletti, che può ancora esprimersi al massimo livello. Lo definisce un tecnico giovane a 66 anni, ancora animato da grande passione ed entusiasmo. La recente firma contrattuale breve con la Juventus rappresenta secondo Marino una scelta strategica per permettere all’allenatore toscano di ribaltare le sorti della nazionale italiana.

Analisi sulla rosa della Juventus sotto la guida di Spalletti

Sulla squadra bianconera», Marino evidenzia che la rosa attuale presenta delle lacune evidenti. La mancanza di campioni riconosciuti limita le possibilità di vittoria immediata. In particolare, si sottolinea come il reparto offensivo necessiti di interventi mirati: Dusan Vlahovic deve maturare ulteriormente per diventare un vero goleador da venticinque reti stagionali. Si suggerisce anche l’acquisto di altri talenti come Kolo Muani per rafforzare tutte le linee.

Cosa servirebbe a gennaio per migliorare la squadra

Nell’immediato», Marino indica che sarebbe fondamentale inserire un leader per ogni reparto. La strategia dovrebbe puntare alla rivalutazione complessiva dei giocatori già presenti piuttosto che all’acquisto indiscriminato di fuoriclasse costosi. Ricorda inoltre come l’Inter possa contare su riserve valide come Bonny ed Esposito, elemento che mette in evidenza lo scarto tra le big italiane sul mercato.

Il mercato e i possibili interventi in vista della sessione invernale

Sulle operazioni estive», Marino spiega che molte delle lacune sono state create da scelte discutibili o mancate opportunità. Il problema principale risiede nel fatto che ogni investimento importante potrebbe creare conflitti con la politica societaria volta all’autosufficienza economica del club. Osimhen rappresenterebbe una soluzione efficace grazie alla collaborazione pregressa con Spalletti; I tempi sono stretti e trovare leader pronti all’acquisto è complicato.

L’approccio tattico e gestionale di Spalletti secondo Marino

Sull’operato dell’allenatore», Marino sottolinea come Spalletti abbia sempre preferito un approccio aziendale piuttosto che manageriale tipico del calcio inglese. La sua capacità consiste nel valorizzare i giocatori attraverso conoscenze tattiche specifiche: esempi concreti sono Iaquinta ai tempi dell’Udinese o Pizarro nell’esplosione europea recente. Anche Kvaratskhelia è stato esaltato rapidamente sotto la sua guida.

L’importanza della dedizione al lavoro e gli insegnamenti condivisi

Pierpaolo Marino» ricorda quanto Spalletti fosse uno dei lavoratori più instancabili incontrati nel settore: rispettoso dei ruoli, capace di instaurare rapporti umani autentici ed efficaci. Un esempio è stata anche una semplice indicazione sul talento Di Natale, frutto però della sua capacità intuitiva piuttosto che invasiva nelle decisioni altrui.

L’eredità lasciata da Spalletti nel panorama calcistico italiano

Sull’approccio mentale dell’allenatore», Marino concorda con il suo stile diretto ed ambizioso: ha capito bene il contesto juventino ed ha saputo infondere entusiasmo nei calciatori così come negli osservatori esterni. La sua filosofia mira ad aumentare autostima e competitività attraverso dichiarazioni chiare ed energiche, elementi fondamentali per rilanciare il club nella seconda parte della stagione calcistica.

Personaggi principali presenti nell’intervista:

  • Pierpaolo Marino (ex dirigente)
  • Luciano Spalletti (allenatore)
Categorie: Calcio

Per te