Roberto amadio sull'italia ciclismo: gruppo interessante, per battere pogacar serve bacchetta magica
Il panorama del ciclismo italiano si trova attualmente in una fase di significativa trasformazione, caratterizzata da un rinnovamento sia nelle strutture tecniche che in quelle organizzative. In questo scenario di evoluzione, la figura del commissario tecnico della Nazionale maschile su strada assume un ruolo centrale per il futuro delle corse a tappe e delle classiche. L’attenzione si concentra sul nuovo corso guidato da Roberto Amadio, sulle sue strategie e sulla squadra di giovani talenti che punta a guidare verso i principali appuntamenti internazionali.
roberto amadio: il nuovo commissario tecnico della nazionale
La guida della Nazionale maschile su strada è affidata a Roberto Amadio, in un passaggio che segna un suo ritorno operativo alla direzione sportiva dopo un periodo dedicato a incarichi manageriali federali. La scelta della Federazione Ciclistica Italiana punta a garantire continuità al progetto di crescita avviato, basandosi su un gruppo giovane e ambizioso e su un modello di collaborazione tra le diverse discipline del ciclismo. Amadio porta con sé una solida esperienza da direttore sportivo, maturata in squadre di alto livello, e una profonda conoscenza dell’ambiente, elementi considerati fondamentali per il ciclo sportivo che condurrà verso i Mondiali e i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028.
la transizione e il ruolo di elia viviani
L’insediamento di Amadio coincide con un riassetto dell’area tecnica federale, che ha visto l’ingresso di Elia Viviani nel ruolo di Team Manager delle Nazionali. Secondo il nuovo commissario tecnico, Viviani rappresenta una risorsa preziosa, definibile come un “corridore-manager” per la sua capacità di gestione meticolosa e per i risultati conseguiti in carriera. Il suo contributo sarà particolarmente rilevante per il settore pista, pur offrendo un valore aggiunto anche per l’attività su strada. Amadio ha espresso soddisfazione per questa sinergia, sottolineando come la scelta del Presidente Dagnoni di coinvolgere fin da subito Viviani arrivi in un momento propizio, dopo un accordo transitorio già impostato con il precedente ct Marco Villa.
la visione e il metodo di lavoro della nazionale
Il progetto portato avanti negli ultimi quattro anni, con Amadio nel ruolo di team manager, si è basato su un principio cardine: favorire una collaborazione reale tra tutte le specialità del ciclismo. Questo approccio integrato ha permesso, secondo il commissario tecnico, di riportare a livelli competitivi discipline prima marginali e di ottenere progressi significativi grazie a scelte mirate sul personale tecnico. La direzione intrapresa è ritenuta corretta, con l’obiettivo di costruire una squadra forte e coesa in vista degli appuntamenti internazionali più importanti.
il dialogo con i corridori e le squadre di appartenenza
Un elemento chiave della gestione sarà il dialogo costante con i corridori e con i loro team professionistici. Conoscendo già l’ambiente azzurro, Amadio ritiene questo un vantaggio per programmare al meglio la preparazione, specialmente in vista dei prossimi Campionati del Mondo. La filosofia è quella di credere nelle possibilità fino al traguardo, puntando a lottare per un podio nelle grandi competizioni a squadre, risultato che sarebbe considerato un grande successo dato l’elevatissimo livello internazionale.
il gruppo azzurro: tra giovani promesse e veterani
Il panorama a disposizione del nuovo ct si presenta ricco di potenziale. La Nazionale può contare su un mix di giovani talenti in rapida ascesa e su ciclisti di grande esperienza, che insieme formano un gruppo interessante per le sfide future. La continuità con il lavoro del passato è assicurata, con Amadio che intende valorizzare il percorso avviato, anche alla luce dei recenti risultati ottenuti dagli azzurri in maglia nazionale.
i giovani talenti su cui puntare
Tra i giovani emergenti, due nomi suscitano particolare fiducia:
- Giulio Pellizzari: considerato un possibile riferimento per le corse a tappe, ha dimostrato maturità e continuità nel suo primo anno World Tour. Il commissario tecnico nutre grande fiducia nelle sue potenzialità anche nelle classiche monumento.
- Lorenzo Finn: nonostante la giovane età, ha mostrato un atteggiamento promettente e solidità in competizioni giovanili d’élite. Il suo approdo in una squadra World Tour di primo piano gli offrirà la struttura ideale per crescere.
Accanto a loro, il gruppo di giovani su cui la Nazionale punta include anche atleti come:
- Andrea Pietro Bagioli
- Davide Piganzoli
- Lorenzo Germani
- Filippo Baroncini
- Nicolò Parisini
- Alessandro Verre
- Christian Scaroni
- Federico Guzzo
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
- Luca Giaimi
- Davide De Pretto
- Francesco Busatto
- Alessandro Pinarello
l’esperienza a disposizione
Il gruppo dei giovani è affiancato da ciclisti consolidati, la cui guida sarà preziosa. Tra i nomi di esperienza si segnalano:
- Alberto Bettiol
- Giulio Ciccone
- Andrea Pietro Bagioli
Inoltre, per percorsi mondiali meno impegnativi, la Nazionale potrà contare anche su atleti del calibro di Filippo Ganna e Jonathan Milan, ampliando ulteriormente il ventaglio di opzioni a disposizione.
le sfide future e l’era di pogacar
Il percorso verso Los Angeles 2028 e i Mondiali intermedi si prospetta impegnativo. In un’epoca dominata da fenomeni assoluti come Tadej Pogačar, riconosciuto come probabilmente il ciclista più forte al mondo, la strategia italiana non si basa su soluzioni miracolose. L’approccio è quello di accettare la sfida e fare il massimo con le proprie armi, una realtà che coinvolge tutte le nazionali. L’obiettivo primario rimane quello di costruire una squadra competitiva in grado di esprimersi al meglio nelle occasioni più importanti, credendo fino all’ultimo metro di gara.


