Red Bull in top 3: Max continua con il fondo vecchio e dati limitati

Le qualifiche di Las Vegas hanno evidenziato alcune criticità e punti di forza delle vetture in gara, con particolare attenzione alle performance della Red Bull e alle difficoltà incontrate da Max Verstappen. La mancanza di un tempo competitivo nelle prime posizioni si è concentrata su aspetti legati all’efficienza aerodinamica e alle condizioni della pista, influenzando le strategie di setup e le valutazioni sui potenziali risultati.
analisi delle qualifiche: performance e criticità
impatto delle interruzioni sul tempo di Verstappen
Durante la sessione di qualifica, Max Verstappen non è riuscito a completare un tentativo con le gomme più morbide a causa di due incidenti causati da tombini sollevati sulla pista. Questi eventi hanno impedito al pilota olandese di sfruttare appieno il potenziale della vettura, costringendolo ad accontentarsi del miglior tempo ottenuto con gomme medie. La presenza di traffico nel primo giro l’ha portato a interrompere immediatamente la tornata, mentre nel secondo tentativo una bandiera rossa ha fermato ogni possibilità di miglioramento.
valutazione delle mescole e dell’efficienza aerodinamica
Da quanto emerge dai dati disponibili, la mescola più morbida sembra offrire un incremento prestazionale rispetto alla media. Senza un giro lanciato completo, risulta difficile analizzare il reale potenziale della vettura in configurazione ottimale. Il riferimento principale rimane quello ottenuto con gomme medie, che ha collocato Verstappen al 4° posto nella classifica temporanea. Questo dato non permette comunque una valutazione definitiva sull’efficacia del setup attuale.
condizioni della pista e setup per Las Vegas
influenza delle caratteristiche dell’asfalto e delle temperature
Sulla base delle dichiarazioni del team Red Bull, il tracciato cittadino presenta uno scarso livello di grip a causa dell’asfalto particolarmente liscio e delle basse temperature ambientali. Questi fattori giocano un ruolo cruciale nelle prestazioni complessive, rendendo ancora più importante la gestione del setup per ottimizzare l’aderenza meccanica.
modifiche ai settaggi tra FP1 e FP2
Dopo una prima sessione difficile da interpretare per via delle numerose interruzioni, sono state apportate modifiche al setup che hanno portato alcuni miglioramenti nelle prove successive. Secondo Helmut Marko, i cambiamenti post-FP1 hanno reso la vettura più competitiva; Resta incerto il reale impatto sui long run a causa dei pochi dati raccolti durante le interruzioni.
Il consulente della squadra ha indicato che la Red Bull RB21 potrebbe inserirsi tra le prime tre posizioni in questa fase preliminare, anche se bisogna attendere ulteriori verifiche sui dati raccolti nei giri lunghi.
sperimentazioni tecniche e scelte strategiche
approccio al lavoro sul fondo vettura
I tecnici di Milton Keynes stanno lavorando su due fronti principali: individuare la finestra ottimale per il funzionamento delle gomme su un tracciato così sfidante e sperimentare diverse configurazioni di assetto. In passato si è optato per specifiche diverse tra i vari piloti: infatti, si è preferito mantenere la versione del fondo adottata in Messico per Verstappen, rispetto alla variante usata da Tsunoda in altre gare recenti.
Questa scelta strategica mira a adattarsi meglio alle caratteristiche del circuito cittadino e alle esigenze specifiche dei singoli piloti. La differenza tra le configurazioni viene monitorata attentamente attraverso confronti visivi che aiutano a perfezionare ulteriormente gli assetti durante le sessioni ufficiali.
personaggi principali coinvolti nell’evento
- – Max Verstappen
- – Helmut Marko (consulente Red Bull)
- – Piloti rivali coinvolti nelle qualifiche (non specificati)
- – Membri dello staff tecnico Red Bull
