Pitbull cruz derubato dalla decisione controversa secondo tim bradley
L'ambiente del pugilato professionistico è spesso teatro di decisioni arbitrali che generano accesi dibattiti. L'ultimo episodio di questa natura riguarda il match valido per il titolo WBA super dei pesi leggeri tra Isaac 'Pitbull' Cruz e Lamont Roach, conclusosi con un controverso verdetto di parità. L'analisi di esperti come Tim Bradley getta luce sulle dinamiche dell'incontro, sollevando interrogativi sulle valutazioni dei giudici e su un episodio chiave del settimo round.
analisi del verdetto controverso cruz vs roach
L'incontro tra Isaac 'Pittbull' Cruz e Lamont Roach, disputatosi al Frost Bank Center di San Antonio, si è concluso con un pareggio a maggioranza dopo dodici round. Secondo l'ex campione del mondo Tim Bradley, questo risultato rappresenta un chiaro caso di "home cooking", un'espressione gergale che indica un presunto favoritismo nei confronti del pugile di casa. Bradley avanza l'ipotesi che il verdetto di parità a favore di Roach possa essere una forma di risarcimento simbolico per la sconfitta non concessa allo stesso pugile nella sua precedente sfida contro Gervonta 'Tank' Davis, incontro in cui molti osservatori ritenevano Roach meritevole della vittoria.
la dinamica dell'incontro e il punto decisivo
Bradley sostiene che Cruz abbia dominato le prime fasi del match in modo netto, aggiudicandosi anche il dodicesimo e ultimo round contro un Roach poco presente. Il momento cruciale e, secondo l'analista, il vero elemento di "home cooking", si è verificato nel settimo round, quando l'arbitro James Green ha detratto un punto a Cruz per un presunto colpo basso. I replay hanno successivamente mostrato che il pugno in questione era all'altezza della cintura, linea di demarcazione per i colpi legali, e che i calzoncini di Roach erano tirati particolarmente in alto. Senza quella penalizzazione, Cruz avrebbe vinto l'incontro. I punteggi ufficiali dei giudici sono stati:
- 113-113
- 113-111
- 115-111
l'atteggiamento di roach nel round finale
Il dodicesimo round ha rappresentato una fase peculiare della contesa. Lamont Roach ha mostrato un approccio eccessivamente cauto, combattendo come se ritenesse di avere già la vittoria in mano. Questo atteggiamento, definito da Bradley come un "andare in coasting", è stato probabilmente influenzato dalla sua percezione di aver dominato i round centrali. Dopo il match, Roach ha più volte dichiarato di sentirsi vincitore senza ombra di dubbio, il che spiega la mancanza di iniziativa aggressiva nella fase conclusiva, limitandosi a mantenere le distanze per non incappare in colpi pericolosi.
valutazione tecnica delle prestazioni
L'analisi round-by-round di Tim Bradley evidenzia una superiorità marcata di Cruz in diverse fasi dell'incontro. Secondo l'ex campione, Cruz non si è limitato a vincere round ravvicinati, ma li ha conquistati in modo definitivo e chiaro. Un elemento significativo è stato il knockdown ufficioso segnato da Cruz nel terzo round, quando un suo colpo costrinse Roach a toccare il canvas con il guanto. Per ribaltare il punteggio dopo i primi sei round, Roach avrebbe avuto la necessità di vincere tutti i restanti sei round, obiettivo che non è riuscito a centrare, soprattutto considerando la chiusura forte e decisa di Cruz nell'undicesimo e nel dodicesimo round.
il replay conferma: il colpo era legale
La controversia sul punto detratto trova conferma, secondo Bradley, nelle immagini replay. L'ex pugile sottolinea che, mentre alcuni colpi di Cruz potevano effettivamente essere considerati bassi, l'ultimo e decisivo per la penalità era posizionato sulla linea della cintura. Poiché la cintura di Roach era portata alta, il pugno deve essere considerato perfettamente legale. La decisione dell'arbitro di penalizzare Cruz in quel frangente è quindi apparsa ingiustificata alla luce delle prove video, alterando in maniera decisiva l'esito finale della contesa.

