Perché nel tennis non esistono tennisti con due dritti?

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l’evoluzione delle tecniche nel tennis: il possibile sviluppo di un giocatore con due dritti

Negli ultimi anni si osserva una crescente discussione sull’innovazione nelle modalità di gioco nel tennis, in particolare riguardo all’impiego di tecniche non convenzionali. Un esempio emblematico riguarda la possibilità che emergano tennisti capaci di utilizzare due colpi di dritto, una strategia finora poco diffusa e spesso considerata improbabile nel circuito professionistico.

il confronto tra passato e presente del tennis

una partita simbolo del tennis degli anni ’80

Un esempio recente che ha alimentato il dibattito è un breve video che mostra Yannick Noah e Mats Wilander durante la finale del Roland Garros 1983. La partita si svolge con ritmi apparentemente lenti, caratterizzati da pallonetti e tocchi delicati, che fanno sembrare i due giocatori più simili a “pallettari” rispetto alle interpretazioni moderne. Questo episodio viene spesso usato per smontare l’immagine idealizzata del “tennis migliore” del passato, sottolineando come anche allora si praticasse un gioco molto diverso rispetto agli attuali standard.

l’evoluzione tecnica nel tennis moderno

la scomparsa del rovescio a una mano e l’emergere di nuovi modelli

Sempre più frequentemente si nota la progressiva riduzione dell’utilizzo del rovescio a una mano, elemento fondamentale fino a circa 80-90 anni fa. Parallelamente, si assiste alla diffusione di uno stile di gioco basato su colpi potenti e sulla capacità di adattarsi rapidamente alle variazioni della palla. In questo contesto, si discute anche della possibilità di sviluppare giocatori con due dritti, cioè ambidestri con entrambe le mani in grado di eseguire colpi efficaci.

perché parlare di tennisti con doppio dritto?

vantaggi biomeccanici e strategie emergenti

L’idea nasce dal fatto che il dritto rappresenta uno dei colpi più potenti ed efficaci nel tennis. In teoria, un atleta capace di eseguire due dritti potrebbe ottenere vantaggi tattici notevoli, specialmente se ambidestro. Un esempio interessante è quello del giovane bulgaro-americano Teodor Davidov, noto sui social per poter giocare sia con il lato destro che con quello sinistro senza problemi significativi.

risultati in campo e limiti attuali

I risultati ottenuti da Davidov a livello giovanile sono incoraggianti ma ancora lontani dall’essere eccezionali. Nonostante ciò, il suo ranking tra gli under 16 negli Stati Uniti si aggira intorno alla posizione 48, mentre nel circuito ITF vanta già alcune vittorie importanti considerando la sua età. Le sfide legate allo sviluppo tecnico rimangono numerose: cambiare rapidamente tra due colpi così diversi comporta problemi biomeccanici e temporali che possono penalizzare le performance nei momenti cruciali delle partite.

problematiche tecniche e limitazioni pratiche

le difficoltà nello switch tra i colpi ambidestri

Nell’ambito competitivo, il passaggio rapido tra due dritti può rappresentare un ostacolo significativo. Cambiare dalla mano dominante al lato opposto richiede tempi minimi indispensabili per mantenere efficacia e precisione. Lo stesso vale per le risposte ai servizi o in difesa: la maggior parte dei tennisti preferisce consolidare un singolo colpo forte piuttosto che affidarsi a tecniche complesse come il doppio dritto.

esperienze pregresse e casi studio

Esempi storici includono atleti come Cheong-Eui Kim, coreano nato nel 1990 che ha sperimentato questa tecnica portandola fino ad avere punti ATP a soli 14 anni; oppure figure come Giorgio De Stefani o Luke Jensen, quest’ultimo noto per aver utilizzato entrambi i lati durante la carriera vincendo uno Slam in doppio.

Senza dubbio, lo sviluppo di un tennista capace di sfruttare appieno questa innovazione dipende fortemente dal talento naturale e dalla capacità biomeccanica individuale. La difficoltà maggiore risiede nell’impostare correttamente i due colpi principali: se uno dei due non raggiunge livelli elevati, l’intera strategia perde senso.

conclusioni sul futuro dei doppi dritti nel tennis professionistico

Sebbene siano presenti esempi isolati e risultati promettenti tra i giovani talenti, l’utilizzo sistematico del doppio dritto rimane una strada ancora poco percorsa dai professionisti affermati. Le sfide biomeccaniche ed evolutive rendono difficile prevedere se questa innovazione diventerà una caratteristica distintiva nel panorama tennistico internazionale nei prossimi anni.

Membri del cast:
  • Teodor Davidov
  • Cheong-Eui Kim
  • Giorgio De Stefani
  • Luke Jensen
  • Brian Battistone
Scritto da Gennaro Marchesi