Oriali smentisce la frase su Antonio: ecco cosa è successo

Chiarimenti sulla presunta frase di Gabriele Oriali e la sua smentita ufficiale

Recentemente, è circolata una dichiarazione attribuita a Gabriele «Lele» Oriali, attuale coordinatore sportivo del Napoli, che avrebbe pronunciato la frase: «Questa volta non posso andare dove va Antonio…». Questa affermazione, diffusa da alcune fonti e diventata virale sui social media, ha generato molta attenzione nel mondo del calcio. Sono arrivate precisazioni ufficiali che smontano questa ricostruzione.

Le circostanze della diffusione e le dichiarazioni attribuite

La frase in questione sarebbe stata riferita da Oriali ad alcuni suoi amici, secondo quanto riportato dall’edizione online de La Verità. La notizia ha subito suscitato scalpore tra gli appassionati e i media specializzati. La frase è stata interpretata come un’indicazione di difficoltà o imbarazzo di Oriali rispetto a determinate situazioni legate al suo ruolo nel club napoletano.

la smentita ufficiale dell’ufficio stampa del napoli

Poco dopo la diffusione della notizia, l’ufficio stampa del Napoli ha rilasciato una comunicazione ufficiale in cui ha negato categoricamente di aver mai ricevuto o divulgato tali dichiarazioni da parte di Oriali. In particolare, si precisa che il dirigente non ha mai rilasciato commenti pubblici riguardo a quella frase specifica.

Risposta e atteggiamento della testata giornalistica

La Verità, attraverso una nota ufficiale, ha riconosciuto la smentita arrivata dall’entourage di Oriali e ha sottolineato di aver preso atto della stessa. La testata si mantiene in “modalità attesa”, senza ulteriori commenti o approfondimenti sulla vicenda fino a nuove eventuali conferme o chiarimenti.

Personalità coinvolte e figure chiave nella vicenda

  • Gabriele “Lele” Oriali: attuale coordinatore sportivo del Napoli;
  • L’ufficio stampa del Napoli: ente che ha smentito le affermazioni attribuite;
  • La Verità: testata giornalistica coinvolta nella diffusione delle notizie;
  • Antonio Conte: assistito di cui si parlava nelle conversazioni attribuite ad Oriali;
  • I media e social network: piattaforme dove la notizia si è rapidamente diffusa e viralizzata.

Tutte le parti coinvolte hanno confermato l’assenza di dichiarazioni pubbliche da parte di Oriali circa la frase menzionata. La vicenda evidenzia l’importanza di verificare le fonti prima della diffusione di informazioni sensibili nel mondo dello sport professionistico.