Nuovo simulatore Haas operativo a Banbury

Giampiero Colossi • Pubblicato il 15/12/2025 • 3 min

Nell’arena della Formula 1, dove i top team possono contare su organici ampi e strutture complesse, Haas F1 Team si distingue per una gestione essenziale che resta stabile nel gruppo di metà classifica, operando con meno di 400 dipendenti rispetto ai grandi colleghi che superano spesso i 1.500 collaboratori. Non è solo una questione di numeri: si tratta di risorse e di efficienza che derivano da una strategia mirata. La partnership con la Ferrari consente all’americano di alleggerire il fabbisogno tecnico in termini quantitativi, pur mantenendo un alto livello di competitività. Parallelamente, l’ingresso di nuovi sponsor, tra cui la Toyota, che dal prossimo anno assumerà il ruolo di title sponsor al posto di MoneyGram, ha garantito un apporto economico significativo.

  • Oliver Bearman
  • Ayao Komatsu
  • Esteban Ocon

haas f1 team: risorse, investimenti e nuove strutture

Oggi la Haas dispone delle risorse necessarie per avviare un programma di test TPC con vetture di almeno due anni, offrendo ai piloti Toyota un’opportunità concreta di avvicinarsi al mondo della Formula 1. Grazie al supporto economico garantito dall’accordo con la Casa giapponese, oltre a sviluppare alcuni componenti a Colonia, la squadra sta realizzando un simulatore nella sede di Banbury, in Inghilterra, con l’obiettivo di ampliare la capacità di lavoro e la continuità di sviluppo.

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strategie di sviluppo e investimenti

Fino a ora Haas ha fatto affidamento sul simulatore Ferrari, utilizzato attraverso un contratto di affitto che limita le giornate disponibili, un aspetto che ha imposto una gestione più cauta delle fasi di lavoro. L’investimento in nuove risorse ha l’obiettivo di rafforzare la competitività complessiva e di rendere meno dipendente da strutture esterne per lo sviluppo tecnico.

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soluzioni tecnologiche e infrastrutture

La realizzazione di un simulatore interno rappresenta un passaggio cruciale: permette di lavorare con maggiore continuità anche tra una gara e l’altra, mantenendo la Ferrari come pilastro del progetto ma con una quota di autonomia ampliata. Il nuovo impianto è previsto in funzione tra maggio e giugno 2026, salvo ritardi legati alla calibrazione, e si accompagna a una fase di raccolta dati comparativi utile a impostare il lavoro sul lungo periodo.

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dettagli operativi del simulatore e logistica

Attualmente, una parte dei tecnici aerodinamici opera a Maranello, mentre la restante componente operativa e legata agli aspetti meccanici lavora nel Regno Unito, con la necessità di inviare ingegneri dall’Inghilterra all’Italia per specifiche attività. La Toyota dispone di un proprio simulatore a Colonia, ma la gestione logistica comporta le stesse complicazioni riscontrate nel caso di quello Ferrari. Per questo motivo una soluzione interna risulterebbe particolarmente vantaggiosa, offrendo un margine di autonomia che non sostituisce la collaborazione con la casa italiana ma la integra.

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cronoprogramma e obiettivo 2026

La prospettiva iniziale prevedeva una disponibilità anticipata del simulatore di alcuni mesi: raggiungere la piena operatività entro giugno sarebbe stato un traguardo significativo, soprattutto in considerazione dei nuovi regolamenti. Pur non potendo utilizzare subito la versione definitiva del modello 2026, l’implementazione del sistema interno è vista come una pietra miliare, capace di consentire al team una gestione più efficiente e una maggiore sinergia tra sedi diverse.

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Categorie: Formula 1

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