Mircea Lucescu: «Con il mio aiuto Georgescu vinse la Scarpa d’oro. , la mentalità fa la differenza. Una volta il calcio era un affare di famiglia»

Giampiero Colossi • Pubblicato il 24/12/2025 • 5 min

Questo profilo ripercorre la carriera di Mircea Lucescu, una figura cruciale nel panorama calcistico europeo, dalla scena da giocatore agli anni di allenatore che hanno imposto nuove logiche tattiche e metodi di sviluppo. La sua visione, improntata su educazione, disciplina e investimento nel potenziale, ha guidato squadre e talenti attraverso sfide diverse e periodi della storia del calcio.

lucescu: percorso tra giocatore e allenatore

Inizi come esterno con cross precisi per la Dinamo Bucarest, contribuendo a riconoscimenti che hanno distinto il suo ruolo di giocatore. Nel periodo in nazionale, assunse la guida della Romania in incontri di rilievo, tra i quali una sfida contro il Brasile di Pelé nel 1970, e ricevette un riconoscimento individuale per le proprie prestazioni. La carriera di club lo portò anche a essere invitato a giocare con una formazione brasiliana dopo un torneo al Maracanà, esperienza che gli valse un premio materiale. Tutto questo accadeva prima di un evento sismico che cambiò la vita personale e sportiva: la distruzione della casa lo spinse a ripiegare su nuove strade in ruoli di giocatore e allenatore ad Hunedoara.

Nella fase iniziale della sua scuola calcistica, Lucescu sviluppò una mentalità originale: educazione e rispetto diventavano basi, accompagnate da un impegno culturale per i giovani provenienti da contesti diversi. La sua concezione tecnica principale mise a fuoco il possesso, i tagli, il pressing e il fallo tattico, antitetico rispetto a certe consuetudini dell’epoca e ancorata a una cultura di lavoro che anticipava pratiche oggi diffuse.

lucescu: l’inizio da allenatore e la formazione di una filosofia

La trasformazione da giocatore ad allenatore avvenne in contesto difficile, dove la Dinamo Bucarest non deteneva il dominio assoluto e le dinamiche interne del calcio rumeno erano segnate da influenze esterne. Lucescu portò giovani dai club provinciali in nazionale, incontrando inizialmente resistenze e ostilità, e propose una metodologia che metteva al centro la crescita di routine tattiche e di mentalità. L’esperimento di un’amichevole selezionata dai giornalisti, vinta per 3-1, contribuì a far capire la validità del suo approccio basato su scelte orientate al futuro. L’Europa fu terreno di confronto: la partecipazione all’Europeo 1984 vide la squadra in Sudamerica, affrontare situazioni difficili e, in una fase cruciale, superare avversari di valore anche fuori casa.

lucescu: episodi chiave nel periodo europeo

Sotto la gestione del periodo bellico nello scenario internazionale, Lucescu rimase visto come un tecnico capace di creare organismi di lavoro molto coesi. L’esperienza europea fu segnata da una combinazione di scelte tattiche avanzate e valorizzazione dei giovani; si distinse la capacità di orientare il gruppo verso obiettivi condivisi, adottando soluzioni pratiche che ancora oggi emergono nelle letture contemporanee del gioco. L’impegno logistico fu tangibile, tra viaggi e trasferte, come quando la squadra si spostò in Sudamerica per l’Europeo del 1984, e l’esempio di dedizione fu testimone di una mentalità che trascendeva i soliti limiti nazionali.

lucescu: l’arrivo in italia e la scalata tra club

La svolta italiana arrivò attraverso l’ingaggio al Cagliari, seguito da una stagione caratterizzata dalla volontà di crescere come tecnico e di costruire relazioni solide con i dirigenti. Il presidente Anconetani fu figura chiave, ma Lucescu evidenziò una doppia natura: da una parte la gioia di lavorare con un ambiente professionale, dall’altra la necessità di affermarsi come protagonista. Concurrentemente, il sodalizio con il Brescia si consolidò in modo quasi casuale: la scelta avvenne grazie a un piccolo dettaglio, un biglietto trovato per caso, che sembrò segnare un destino favorevole al club lombardo. L’inserimento di figure come Corioni contribuì a disegnare la Brescia romena, portando alla nascita di talenti come Hagi.

lucescu: l’era inter e i super-attacchi

All’Inter, Lucescu incontrò l’attenzione di un club orientato all’eccellenza tattica e al valore degli attaccanti. Moratti vide nel reparto offensivo un motore di successo: una linea d’attacco composta da Baggio, Djorkaeff, Recoba, Ronaldo e Zamorano, con Moratti particolarmente incline a valorizzare i fuoriclasse. Il rapporto con Ronaldo fu speciale, segnato da piccoli gesti di emblematica quotidianità: scambi di leggeri segnali di amicizia che alludono a una connessione rara tra allenatore e giocatore.

lucescu: l’epilogo con shakhtar, dinamo Kiev e l’eredità

Nell’era successiva, Lucescu guidò lo Shakhtar Donetsk verso una crescita strutturale: la squadra divenne una realtà stabile nel panorama europeo, grazie a un modello di sviluppo che puntava su talenti emergenti, tra cui Douglas Costa, Fernandinho e Teixeira. L’amministrazione di Rostov e la gestione di Akhmetov ai piani alti del club aiutarono a costruire una formazione che potesse competere a livelli elevati, con successi rilevanti in competizioni continentali. Un’altra tappa significativa fu la Dynamo Kiev, dove Lucescu trovò una filosofia di gestione mirata a ribaltare una stagione difficile: dalla conquista di un titolo apparentemente distante si passò a un cammino che valorizzò infrastrutture, vivaio e cura dei particolari.

lucescu: la maglia di pelé e l’eredità personale

Tra i ricordi personali rimane la maglia indossata da Pelé durante una fase della carriera, conservata e riconosciuta per il valore storico: sporca di terra e mai lavata, è stata incorniciata in un museo come testimonianza di un’epoca. Questo oggetto simboleggia la continuità tra le esperienze di campo e l’eredità che Lucescu ha costruito nel tempo, riflessa nella pratica quotidiana di allenamento, sviluppo di talenti e approccio metodologico al gioco.

personaggi citati nella trattazione

  • pelé
  • anconetani
  • moratti
  • lippi
  • baggio
  • djorkaeff
  • recoba
  • ronaldo
  • zamorano
  • akhmetov
  • douglas costa
  • fernandinho
  • teixeira
  • pirlo
  • hagi
  • Lucescu
Categorie: CalcioSerie A

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