Milan Como in Australia: polemiche sul calendario e rischio infortuni

Giampiero Colossi • Pubblicato il 22/12/2025 • 2 min

Il tema della sostenibilità del calendario calcistico è al centro del dibattito odierno: la gestione dei top player, la frequenza degli incontri e l’impatto sulla salute degli atleti stanno guidando analisi e proposte, con l’obiettivo di preservare la qualità dello spettacolo e la tenuta economica delle società.

calendario internazionale e salute dei giocatori

Il focus si concentra sul numero crescente di impegni e sulla frequenza delle gare ravvicinate. più di cinque partite consecutive senza un periodo di recupero adeguato si associa a un aumento significativo del rischio di infortuni gravi, secondo le analisi condotte con fifpro. Questo non riguarda soltanto la salute e la carriera dei calciatori, ma incide anche sulla qualità complessiva delle prestazioni offerte al pubblico.

ruolo della fifa e impatto sui campionati nazionali

La discussione vede la fifa come protagonista di una dinamica di espansione calendaristica che va oltre i confini dei campionati nazionali. Progetti come un nuovo Mondiale per club e un Mondiale a 48 squadre spostano risorse e centralità dall’impianto domestico ai palcoscenici globali, con conseguenze dirette per le competizioni interne. Serie A, Serie B e Lega Pro dipendono in modo determinante dai diritti televisivi interni, e un calo di appeal potrebbe mettere a rischio la sostenibilità economica di un gruppo significativo di club. La situazione evidenzia un livello di fragilità crescente nei campionati nazionali, alternativa essenziale alle dinamiche internazionali.

riflessi economici e dinamiche di potere

Una concentrazione delle risorse nelle mani di una cerchia ristretta di club d’élite potrebbe allentare la competitività e ampliare le disparità esistenti. Le esperienze di altri paesi hanno anticipato scenari simili, rendendo urgente un intervento che favorisca una ripartizione più equilibrata e sostenibile tra le società di diverse dimensioni.

disparità economiche e riequilibrio necessario

La preoccupazione riguarda la progressiva distribuzione asimmetrica dei ricavi, che rischia di erodere la vitalità della piramide calcistica nazionale. Senza un intervento deciso, il sistema potrebbe vedere un allontanamento tra le realtà di vertice e quelle meno strutturate, con riflessi sulla competitività e sul valore complessivo del calcio italiano. Le considerazioni si uniscono all’esigenza di un confronto globale che protegga la salute dei giocatori e assicuri la sopravvivenza della base sportiva, mantenendo equilibrio tra grandi club e realtà di riferimento più piccole.

Nel testo si citano figure chiave legate al tema e al dibattito in corso, con un riferimento esplicito al presidente dell’Assocalciatori.

  • Umberto Calcagno
Umberto Calcagno

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