Mclaren abbandona ali estreme per migliorare il grip in f1

analisi delle configurazioni aerodinamiche a las vegas
La pista di Las Vegas si distingue come uno tra i tracciati più veloci del campionato, grazie ai lunghi rettilinei che favoriscono un’efficienza aerodinamica elevata. La strategia dei team si concentra sull’utilizzo di ali già impiegate in precedenti gare, come quella di Monza, per ottimizzare la velocità massima. Per ora, le soluzioni adottate non prevedono configurazioni estremamente scariche, fatta eccezione per alcune innovazioni della McLaren.
innovazioni sulle ali e strategie di setup
La squadra di Woking ha introdotto alcune modifiche mirate alle ali, con l’obiettivo di compensare il deficit di efficienza riscontrato durante la stagione, specialmente con assetti più scarichi. Le modifiche principali riguardano interventi sui dettagli delle ali anteriori e posteriori: sono stati effettuati tagli specifici per ridurre il drag e migliorare la penetrazione aerodinamica.
In particolare, sia Lando Norris che Oscar Piastri hanno optato per un’ala anteriore più leggera e con tagli finalizzati alla riduzione della resistenza all’avanzamento. Sul retro, le configurazioni sono state differenziate: Norris ha mantenuto l’impostazione adottata a Monza, mentre Piastri ha scelto una soluzione ancora più scarica per testarne le performance in confronto diretto. I risultati emersi dai dati raccolti non hanno evidenziato differenze sostanziali tra le due configurazioni.
adattamenti alle condizioni climatiche e gestione delle gomme
Nonostante le temperature siano risultate inferiori rispetto alle previsioni iniziali — con asfalto sopra i 15°C e aria superiore ai 10°C — molti piloti hanno lamentato problemi di aderenza sulla lunga distanza. La scuderia britannica ha deciso di modificare l’approccio nel corso delle sessioni libere successive, preferendo configurazioni più cariche che offrano maggiore grip e un bilanciamento più stabile.
Il basso livello di rugosità dell’asfalto e l’assenza di curve ad alta velocità complicano l’accensione degli pneumatici; pertanto, è fondamentale trovare il giusto equilibrio già nell’out-lap per portare le gomme nella finestra ottimale d’utilizzo.
performance dei piloti e caratteristiche del tracciato
I limiti della vettura emergono maggiormente nelle curve brevi, dove la mancanza di grip si fa sentire meno rispetto alle lunghe sequenze come quella tra i turni 6-7-8. In queste ultime si richiede una grande precisione nella frenata combinata a manovre di rotazione della vettura. Nelle curve secche invece, dove si può frenare con la vettura quasi ferma, i punti deboli della monoposto tendono a manifestarsi più chiaramente.
A seguito delle prime sessioni libere, lo staff tecnico ha scelto un assetto meno scarico rispetto alla prima fase del weekend per migliorare il bilanciamento complessivo e aumentare il grip generale. La decisione mira anche a contrastare eventuale pioggia prevista nei giorni successivi che potrebbe ripulire nuovamente la superficie stradale.
personaggi chiave e protagonisti del weekend
- Lando Norris
- Oscar Piastri
- Mick Schumacher
- Nicholas Latifi
- Sergio Pérez
- Lewis Hamilton
- Carlos Sainz Jr.
considerazioni finali sulla strategia aerodinamica
La scelta dei team sembra orientata verso un compromesso tra velocità massima e stabilità in curva. La McLaren ha preferito sacrificare qualche km/h in punta per ottenere un miglior bilanciamento complessivo che possa favorire tempi sul giro più costanti durante tutta la durata del Gran Premio.
L’approccio adottato mostra come l’adattabilità alle condizioni del tracciato possa fare la differenza nel risultato finale.
