Mattias Skjelmose: battere Pogačar all'Amstel Gold Race ha dato speranza al gruppo

Giampiero Colossi • Pubblicato il 10/12/2025 • 3 min

Il 2025 ha regalato al ciclismo internazionale una delle vittorie più significative e sorprendenti della stagione. L'affermazione di Mattias Skjelmose all'Amstel Gold Race, ottenuta superando in volata due dei più forti corridori del panorama mondiale, non è stata solo un trionfo personale ma un evento carico di simbolismo per l'intero movimento. Questo articolo ripercorre, attraverso le parole del corridore danese, i momenti cruciali della gara, il valore di quel successo e le sensazioni provate in una competizione destinata a rimanere nella storia.

il trionfo di mattias skjelmose all'amstel gold race

La conquista dell'Amstel Gold Race da parte di Mattias Skjelmose rappresenta il momento apicale della sua stagione 2025. In un'intervista concessa a Wieler Revue, il ciclista danese ha definito quella vittoria come un traguardo di straordinaria importanza, sottolineando in particolare il valore di aver superato nello sprint finale due campioni del calibro di Tadej Pogačar e Remco Evenepoel. Questo risultato, oltre al merito sportivo, ha assunto un significato particolare per lo spirito competitivo del gruppo.

il significato della vittoria per il gruppo

Skjelmose ha rivelato che il suo successo è stato percepito da molti colleghi come un segnale di speranza e di rinnovata fiducia. Diversi corridori si sarebbero avvicinati a lui dopo la gara, esprimendo come quella vittoria fosse stata una benedizione per lo sport del ciclismo. Il danese conserva il ricordo di quel giorno non attraverso un quadro esposto in casa, bensì tramite alcune fotografie memorabili salvate nella galleria del suo telefono.

L'immagine che preferisce cattura il momento in cui lui e i suoi diretti avversari sollevano le biciclette sulla linea del traguardo. Nonostante una stagione complessa sotto diversi aspetti, poter affermare di aver vinto una classica monumento contro atleti di quel livello costituisce per Skjelmose una conquista indelebile e inalienabile.

analisi tattica e sensazioni di gara

Ripercorrendo le fasi salienti della corsa, Skjelmose ha fornito una dettagliata analisi delle scelte compiute in gara. Un momento critico si verificò quando Julian Alaphilippe sferrò un attacco: in quell'occasione, il danese si trovò momentaneamente bloccato da Ben Healy e perse il contatto con la testa della corsa. Con il senno di poi, Skjelmose ammette che la decisione di non forzare immediatamente il ritmo per rientrare non si rivelò la scelta tattica più efficace.

il controllo nelle fasi finali e lo sprint decisivo

Nonostante la giornata fantastica, il corridore ha precisato di aver avuto, nel corso del 2025, sensazioni fisiche anche superiori a quelle provate durante l'Amstel Gold Race. Nell'ultima ascesa del Cauberg si sentiva comunque in pieno controllo della situazione. Secondo la sua ricostruzione, Remco Evenepoel in quella fase avrebbe mirato principalmente a gestire il ritmo del trio di testa, senza tentare di staccare gli avversari. Tutti e tre i corridori si sarebbero presentati allo sprint con una legittima fiducia nelle proprie possibilità.

Skjelmose ha descritto il suo approccio al finale come estremamente lucido: nessuna tensione nervosa eccessiva, ma la semplice determinazione a esprimere il massimo nella volata. La sua filosofia in quei momenti decisivi si è basata sull'evitare di pensare troppo alla portata dell'occasione, concentrandosi esclusivamente sulla esecuzione del proprio compito. Questa capacità di focalizzazione gli ha permesso di non farsi sopraffare dalla consapevolezza di stare contendendo la vittoria a due dei più forti ciclisti del mondo.

Mattias Skjelmose: battere Pogačar all'Amstel Gold Race ha dato speranza al gruppo
Mattias Skjelmose: battere Pogačar all'Amstel Gold Race ha dato speranza al gruppo
Mattias Skjelmose: battere Pogačar all'Amstel Gold Race ha dato speranza al gruppo
Categorie: Ciclismo

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