La notte in cui sugar ray batté una leggenda: il trionfo di robinson su henry armstrong

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Il mondo della boxe ha visto nel corso degli anni protagonisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport. Tra questi, alcuni pugili si sono distinti per le loro imprese eccezionali e per la capacità di dominare più divisioni contemporaneamente. In questo approfondimento si analizzeranno due leggende del ring: ‘Sugar’ Ray Robinson e Henry ‘Homicide Hank’ Armstrong, evidenziando i loro traguardi e le loro carriere, con particolare attenzione ai periodi di massimo splendore.

la carriera di henry ‘homicide hank’ armstrong: il re delle tre divisioni

Henry Armstrong (72-11-7) è ricordato come uno dei più grandi campioni in grado di conquistare e mantenere titoli in tre diverse categorie di peso simultaneamente. La sua ascesa iniziò nel 1937, quando ottenne il titolo dei piuma battendo Petey Sarron (107-21-13) con un ko al sesto round al Madison Square Garden.

Nel maggio del 1938, Armstrong confermò il suo talento vincendo a decisione contro Barney Ross (74-3) al Madison Square Garden Bowl. Successivamente, nell’agosto dello stesso anno, ottenne una vittoria per decisione divisa sul campione dei pesi leggeri Lou Ambers (75-5-7), sempre presso il Madison Square Garden.

periodo di massimo splendore e record

Nel corso della sua carriera, Armstrong accumulò un record complessivo di 149 vittorie, 21 sconfitte e 10 pareggi, con ben 99 stoppaggi. La sua abilità gli valse l’ingresso nella International Boxing Hall of Fame nel 1990. Nonostante alcune sconfitte, rimane uno dei pugili più rispettati per la sua versatilità e forza nei diversi pesi.

la carriera di sugar ray robinson: il miglior pound-for-pound

‘Sugar’ Ray Robinson è considerato da molti il miglior pugile pound-for-pound della storia. La sua carriera iniziò nel dicembre del 1946, quando conquistò il titolo dei welter battendo Tommy Bell (39-10-3) al Madison Square Garden.

Robinson consolidò la propria fama vincendo ulteriormente il titolo dei welter nel febbraio del 1951, superando Jake LaMotta (78-14-3) in tredici round a Chicago Stadium. Nel aprile del 1952, conquistò anche il titolo dei mediomassimi sconfiggendo Rocky Graziano con un knockout nello stesso impianto.

record e incontri memorabili

Durante la sua attività agonistica, Robinson totalizzò un record di 73 vittorie, una sola sconfitta e un pareggio prima di diventare campione. Fu protagonista anche di incontri storici contro avversari come Joe Maxim, perdendo per stanchezza dopo aver dominato i primi round nonostante fosse avanti su tutte le schede giudiziarie.

risultati chiave nelle carriere

  • Vittoria del titolo welter nel dicembre del 1946
  • Titolo welter riconquistato nel febbraio del 1951 battendo Jake LaMotta
  • Titolo dei mediomassimi conquistato nel aprile del 1952 contro Rocky Graziano
  • Sconfitta contro Joe Maxim per stanchezza nonostante fosse avanti sui punteggi
  • Pareggio contro Joey Maxim dopo un combattimento estenuante

personaggi chiave e protagonisti principali delle carriere storiche

  • Sugar Ray Robinson: leggenda della boxe mondiale, detentore di titoli nei pesi welter e mediomassimi.
  • Henry Armstrong: primatista tra i tre pesi con record impressionanti e riconoscimenti internazionali.
  • Tommie Bell: primo avversario importante che portò Robinson alla conquista del suo primo titolo mondiale.
  • Jake LaMotta: celebre rivale nei pesi welter che contribuì a definire la carriera di Robinson.
  • Rocky Graziano: sfidante decisivo per l’ottenimento del titolo dei mediomassimi.
  • Lou Ambers: campione dei pesi leggeri affrontato da Armstrong in uno degli incontri più significativi della sua carriera.
  • Barny Ross:, altro importante avversario di Armstrong durante il suo percorso verso la fama internazionale.

Questo confronto tra due icone della boxe evidenzia come ciascuno abbia lasciato un’impronta unica nello sport. Mentre Robinson è universalmente riconosciuto come il migliore pound-for-pound, Henry Armstrong si distingue per le sue imprese in tre divisioni contemporaneamente ed è considerato uno tra i migliori in assoluto nella storia della disciplina.

Scritto da Gennaro Marchesi