Juventus, Elkann è indispensabile: il futuro bianconero dipende
Gian Paolo Montali, dirigente dal profilo poliedrico che ha guidato la nazionale di volley come ct plurivittorioso, ha attraversato il calcio italiano ricoprendo ruoli significativi anche in Juventus e Roma. In un’intervista a Tuttosport, viene ricostruita la sua carriera e viene offerta una lettura sull’attuale scenario della Juventus, con riferimenti concreti al passato e al presente delle due società.
juventus e montali: retroscena di una carriera e del presente del club
l'approdo al calcio e la chiamata di elkann
La svolta nel cammino sportivo di Montali parte dall’interessamento di john elkann, che gli chiedeva di ridisegnare lo stile della juve dopo calciopoli. Secondo la narrazione, il contatto fu inaspettato e portò a una decisione di cambiamento: l’obiettivo era dare al club un volto nuovo e un’immagine moderna nel medio e lungo periodo. Il richiamo fu interpretato come una sfida strategica rivolta aUna transizione decisiva per la gestione e la cultura societarie.
l'addio alla juventus e l'influenza di marotta
La decisione finale di abbandonare la juve fu influenzata dall’allontanamento di Blanc, che, secondo quanto riferito, ritenne non praticabile la coesistenza di tre ruoli chiave. Prima di lasciare, Montali consigliò un incontro con beppe marotta, ritenuto una figura mancata in quella Juve. Secondo la ricostruzione, fu proprio Marotta a rappresentare la chiave per imprimere una svolta decisiva al club.
napoli e roma: percorsi tra trattative, diritti d'immagine e proprietà
Nell’orizzonte delle esperienze successive, Montali racconta di un esito positivo a Napoli che poi non si concretizzò a causa della questione dei diritti d’immagine con il presidente De Laurentiis. Dopo la fumata nera, arrivò l’opzione di Roma, dove Unicredit lo scelse per curare il passaggio di proprietà dalle mani della famiglia Sensi, ma con l’arrivo di Pallotta la sua presenza fu ritenuta meno necessaria. Il bilancio di quell’epoca viene presentato come fantastico, con la squadra che sfiorò lo scudetto sotto la gestione di Ranieri e con una forte sintonia con i tifosi, che caratterizza il legame tra la società e la gente.
il presente della juventus: leadership e scetticismi sulla gestione
Riguardo la situazione attuale del club, Montali sottolinea la necessità di leadership forte e di manager abituati a vincere, chiedendosi se l’attuale organigramma sia realmente in grado di primeggiare. Sulla scelta di implementare figure dirigenziali, esprime una positiva curiosità ma non si trattiene dal mettere in dubbio l’equilibrio tra dati e persone, affermando che in Juve si debba vincere e che la dipendenza da elementi esterni non sia una strada preferibile. Si sofferma anche sull’arrivo di un dirigente proveniente dal Tolosa, segnalando una percezione di outsider rispetto al profilo tradizionale della Juve.
elkann e il futuro della juve
Quanto riguarda il futuro, Elkann è ritenuto indispensabile ma solo se manterrà la volontà di impegnarsi nel progetto juventino. Secondo Montali, la sua energia deve imprimere forza alla tradizione: se John resta determinato a dare impulso alla Juve, potrà davvero incidere sul percorso sportivo e competitivo della gestione.
Un profilo ampio e documentato emerge da questa narrazione, che restituisce una lettura d’insieme basata su esperienze concrete e su una serie di scelte che hanno caratterizzato la Juve degli ultimi decenni. Il racconto mette in luce la tensione tra continuità e innovazione, tra leadership interna e autorevolezza esterna, elementi chiave per capire la traiettoria futura del club.
Nomine e personalità principali menzionate nell’intervista
- John Elkann
- Beppe Marotta
- De Laurentiis
- Ranieri
- Pallotta
