Joseph parker e il test antidoping positivo: il manager parla di contaminazione

Giampiero Colossi • Pubblicato il 10/12/2025 • 4 min

La carriera del pugile neozelandese Joseph Parker è attualmente sospesa a un filo. Un test antidoping positivo alla cocaina, effettuato il giorno del suo incontro con Fabio Wardley lo scorso ottobre, rischia di compromettere il suo futuro sul ring. La situazione legale e sportiva è delicata, con la minaccia di una squalifica biennale che incombe. Il team del pugile, però, sta conducendo una strenua difesa, sostenendo la tesi di una contaminazione accidentale e non di un'assunzione volontaria della sostanza proibita.

il caso parker: doping o contaminazione?

Il risultato positivo al test della VADA (Voluntary Anti-Doping Association) ha colto di sorpresa l'ambiente pugilistico. Il campione, sconfitto da Fabio Wardley il 25 ottobre, si è trovato improvvisamente al centro di uno scandalo che minaccia di cancellare due anni della sua carriera. La posizione ufficiale del suo management è netta e lascia poco spazio a interpretazioni: si tratterebbe di un caso di contaminazione involontaria.

la difesa del manager spencer brown

Il manager Spencer Brown si è espresso pubblicamente con parole molto chiare, rigettando qualsiasi accusa di negligenza o condotta illecita da parte del pugile. In un'intervista a iFL TV, Brown ha delineato la strategia difensiva, sottolineando come Parker fosse in buono stato d'animo nonostante la gravità della situazione. La difesa si basa sull'idea che la sostanza sia entrata nell'organismo dell'atleta senza una sua consapevole assunzione, un evento che il manager definisce estremamente raro e sfortunato.

Brown ha inoltre argomentato che sarebbe stato folle per un pugile in ritiro assumere volontariamente una sostanza del genere a ridosso di un match, compromettendo anni di sacrifici e una posizione di vertice nella categoria dei pesi massimi. L'attesa ora è per la presentazione delle prove a sostegno della tesi della contaminazione, che dovrebbero diventare di dominio pubblico nelle prossime settimane.

le dichiarazioni di joseph parker

Lo stesso Joseph Parker ha parlato dell'accaduto, descrivendo un profondo stato di shock e smarrimento. Il pugile ha dichiarato di aver iniziato a mettere in discussione ogni singola azione e consumo durante il periodo di preparazione, dalla tazza di tè agli integratori assunti. Ha ribadito la sua estraneità all'assunzione deliberata della sostanza, ricordando il suo impeccabile storico nei test antidoping precedenti.

La sua preoccupazione principale è ora quella di chiarire la propria posizione al più presto e tornare a combattere, mentre affronta il lungo e stressante iter procedurale previsto in questi casi. Il tono delle sue parole non è quello di un atlete colto in fallo, ma piuttosto di una persona sconcertata da un evento inaspettato e potenzialmente rovinoso.

le conseguenze sportive e professionali

Le ripercussioni di questo caso vanno ben oltre una possibile squalifica. Per Joseph Parker, al momento dell'esito del test, si erano improvvisamente dissolte prospettive di altissimo profilo. Il pugile, ex campione WBO dei pesi massimi, era infatti in lizza per un incontro valido per il titolo mondiale unificato contro Oleksandr Usyk.

Quell'opportunità è svanita, lasciando il posto a un periodo di incertezza e limbo regolamentare. A 33 anni, un fermo di due anni equivarrebbe a una pesantissima battuta d'arresto, con la perdita di ranking, visibilità e opportunità economiche. Il mondo della boxe dei pesi massimi, notoriamente spietato e competitivo, difficilmente aspetta chi rimane indietro.

la vita pubblica e le tensioni private

La complessità della situazione emerge anche dal contrasto tra la vita pubblica e le preoccupazioni private dell'atleta. Recentemente, Parker è stato visto sulla Gold Coast in Australia, dove ha supportato il compagno di nazionale Jai Opetaia durante un suo incontro. In quell'occasione, ha mostrato un volto pubblico sorridente e partecipe, mentre dietro le quinte la sua carriera era appesa a un filo.

Questo episodio sottolinea la doppia pressione a cui è sottoposto un atleta in simili circostanze: mantenere un'apparenza di normalità mentre si affronta una crisi professionale di portata enorme. La strada davanti a Joseph Parker è ora segnata da un bivio netto: da un lato la dimostrazione di una contaminazione accidentale, dall'altro il rischio di una catastrofe professionale senza ritorno. Il tempo a disposizione per provare la sua versione dei fatti sta scorrendo inesorabilmente.

Image: Joseph Parker Drug Test Storm: Manager Says “He Was Contaminated”
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