Joseph parker e il test antidoping positivo: il manager parla di contaminazione
La carriera del pugile neozelandese Joseph Parker è attualmente sospesa a un filo. Un test antidoping positivo alla cocaina, effettuato il giorno del suo incontro con Fabio Wardley lo scorso 25 ottobre, rischia di compromettere il futuro dell’ex campione del mondo dei pesi massimi. La sua squadra ha avviato una strenua difesa, sostenendo la tesi della contaminazione accidentale, mentre il pugile affronta le conseguenze sportive e legali di una situazione che potrebbe portare a una squalifica di due anni.
il caso parker: positività alla cocaina e difesa della contaminazione
Un esame della VADA (Voluntary Anti-Doping Association) ha rivelato la presenza di tracce di cocaina nel campione fornito da Joseph Parker il 25 ottobre 2024, giorno in cui il pugile è stato sconfitto da Fabio Wardley. Questo risultato ha innescato una procedura disciplinare che potrebbe sfociare in una squalifica di due anni, mettendo a repentaglio l’intera traiettoria professionistica del pugile neozelandese.
la posizione del manager: negazione e accusa di contaminazione
Il manager Spencer Brown ha respinto con forza ogni accusa di condotta volontaria, delineando pubblicamente la strategia difensiva. In un’intervista a iFL TV, Brown ha dichiarato che Parker è stato vittima di una contaminazione e non ha assunto la sostanza in modo intenzionale. Ha sottolineato l’assurdità logica di un gesto simile a ridosso di un incontro, affermando che i dettagli dell’accaduto saranno resi noti nel corso delle prossime settimane.
le dichiarazioni di joseph parker: shock e processo in corso
Lo stesso pugile ha espresso il proprio sconcerto in dichiarazioni rilasciate a BoxingScene. Parker ha ribadito la sua estraneità, descrivendo uno stato di shock e paranoia nel ricostruire ogni gesto della preparazione. Ha evidenziato la sua storia di test puliti e ha affermato di voler seguire il processo formale per dimostrare la propria innocenza e tornare a combattere il prima possibile.
conseguenze immediate e prospettive future
Le ripercussioni della positività sono state immediate e severe. Parker, che si trovava in una posizione di vertice nella categoria dei pesi massimi e in lizza per un incontro con il campione Oleksandr Usyk, si vede ora preclusa ogni opportunità a breve termine. La sua carriera è in una fase di stallo forzato, in attesa dell’esito delle indagini e del possibile procedimento disciplinare.
La posta in gioco è altissima: oltre alla squalifica, Parker rischia di perdere ranking, opportunità economiche e rilevanza in un panorama sportivo che non concede attese. La difesa dovrà provare in modo incontrovertibile la tesi della contaminazione per scongiurare quello che, altrimenti, si configurerebbe come un duro colpo alla sua eredità pugilistica.

