Joe jordan racconta come milan ha cambiato la sua vita

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Joe Jordan: il racconto dell’ex attaccante scozzese tra esperienze in Serie A e ricordi indelebili

La carriera di Joe Jordan, noto come “Lo Squalo”, rappresenta uno dei capitoli più interessanti nel panorama calcistico italiano degli anni ’80. La sua testimonianza, rilasciata alla Gazzetta dello Sport, offre un’analisi dettagliata delle sue esperienze tra Milan e Verona, evidenziando aneddoti, sfide e momenti memorabili che hanno segnato la sua vita professionale e personale.

Le motivazioni dietro la scelta di trasferirsi in Italia

Il desiderio di nuove sfide internazionali

Joe Jordan spiega che, dopo aver ricevuto offerte da club prestigiosi come il Bayern Monaco nel 1975, decise di optare per l’Italia nel 1981. Nonostante fosse felice al Manchester United, sentiva il bisogno di affrontare una nuova avventura professionale. La decisione fu motivata dalla volontà di mettersi alla prova in un campionato diverso e competitivo.

Impatto e adattamento a Milano

Vita privata e ambientamento in Italia

L’arrivo a Milano vide Jordan accompagnato dalla moglie e dai tre figli. La società rossonera, con il proprietario Colombo, si dimostrò molto disponibile nei confronti della famiglia del calciatore. La moglie lo accompagnava spesso al supermercato, facilitando così l’inserimento nella nuova realtà.

Difficoltà sportive legate alla retrocessione

Jordan sottolinea che vincere partite risultava complicato in un momento difficile per il club, appena tornato in Serie A dopo la retrocessione causata dal Calcioscommesse. La squadra attraversava una fase complessa ma si sforzava di reagire alle avversità.

Analisi della retrocessione del Milan in Serie B

L’ex attaccante riconosce le responsabilità condivise, evidenziando che nessuno può attribuire tutte le colpe ad altri: «Penso che tutti noi abbiamo dovuto accettare le proprie responsabilità per non aver fatto abbastanza. È stato un insieme di fattori a determinare quella stagione negativa».

I rapporti con i giovani talenti rossoneri

Sulla generazione emergente e i giocatori chiave

Baresi e Tassotti, già con esperienze vincenti alle spalle, furono fondamentali per la squadra. Jordan ricorda che questi giovani si allenavano spesso con lui e altri veterani come Buriani e Antonelli. Molti di loro sarebbero poi diventati protagonisti del calcio italiano.

L’esperienza a Verona e le impressioni sulla città

Motivazioni del trasferimento e risultato finale

Jordan racconta che il suo approdo a Verona fu deciso dopo aver parlato con Ciccio Mascetti», convincendolo della bontà del progetto. La squadra si rivelò molto competitiva sotto la guida dell’allenatore ed era destinata a raggiungere grandi traguardi: lo scudetto vinto l’anno successivo ne è la testimonianza.

I principali avversari durante la carriera italiana

Nella sua analisi delle squadre più forti incontrate in Italia», Jordan indica principalmente la Juventus», composta da giocatori italiani ed esteri di altissimo livello. Ricorda anche come abbia vissuto da tifoso italiano la finale mondiale del ’82 grazie ai biglietti offerti da Franco Baresi: «Tifai Italia e quella vittoria fu meritata dalla squadra migliore».

Sul soprannome “Lo Squalo” e i ricordi personali

L’origine del soprannome», legata ai due denti frontali persi durante una partita in Inghilterra», viene spiegata dallo stesso Jordan: «Persi due denti per un calcio subito alla mia prima gara nel Regno Unito; ne persi anche uno al Milan ma li sistemai alla fine della carriera». Il soprannome rimane ancora oggi associato alla sua figura.

L’eredità lasciata in Italia e i rapporti con il calcio moderno

A distanza di anni», Jordan riconosce che il suo impatto nel calcio italiano è duraturo perché ha scelto di restare anche dopo le difficoltà». Ricorda come abbia sempre cercato di dare tutto sul campo: «I tifosi hanno capito il mio impegno». Sul rapporto con Gattuso nel 2011, commenta:

Scontro con Gennaro Gattuso nel 2011 – opinioni sul comportamento dell’allenatore italiano

Jordan afferma che Gattuso perse le staffe», passando davanti a lui senza rispetto durante una partita». Conclude dicendo che l’attuale filosofia dell’allenatore rispecchia quello che pensa anche lui sulla disciplina nello sport.
  • Membri del cast:
  • – Joe Jordan (ex attaccante)
  • – Ciccio Mascetti (ex allenatore veronese)
Scritto da Gennaro Marchesi