Helmut Marko lascia ufficiale la Red Bull: fine di un'era in Formula 1
La scena della Formula 1 è scossa da un annuncio epocale: dopo vent'anni di attività, si conclude il rapporto tra Red Bull Racing e Helmut Marko. La figura chiave, insieme a Christian Horner, nella fondazione della scuderia, lascia il proprio ruolo di consulente, segnando la fine di un'era straordinariamente vincente per il team austriaco. Questo articolo ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso, dalla tragica fine della carriera da pilota alla costruzione di un impero, fino alle ragioni che hanno portato a questa separazione.
helmut marko: dalle piste alla gestione dei talenti
La storia di Helmut Marko nel motorsport ha radici lontane. La sua carriera agonistica si interruppe in modo drammatico nel 1972 durante il Gran Premio di Francia, a causa di un incidente che compromise permanentemente la vista del suo occhio sinistro. Questo evento spinse l'austriaco verso una nuova vocazione: quella di manager. Tra i primi piloti da lui seguiti vi fu il connazionale Gerhard Berger. Fu proprio attraverso questa attività che Marko entrò in contatto con Dietrich Mateschitz, il fondatore di Red Bull, a cui propose di sostenere la carriera del pilota. Da quel momento nacque un sodalizio destinato a cambiare il volto della Formula 1.
la nascita del progetto red bull racing
Inizialmente consulente per le scelte di sponsorizzazione, Marko guidò Red Bull verso un impegno stabile con la scuderia Sauber a partire dal 1995. La relazione si incrinò alcuni anni dopo, quando il team preferì l'esordiente Kimi Räikkönen a un protetto di Marko. Questo episodio fu la miccia che fece maturare in Marko e Mateschitz l'ambizioso progetto di acquistare una squadra di Formula 1. L'opportunità si concretizzò nel 2004 con l'acquisizione della Jaguar, dando ufficialmente vita alla Red Bull Racing.
il metodo marko e la gestione dei piloti
Nei decenni successivi, Helmut Marko si è concentrato principalmente sulla ricerca e sulla gestione dei talenti, attraverso l'aggressivo programma Red Bull Junior Team. Il suo approccio, noto come "metodo Marko", divenne celebre per la sua spietata efficienza: offriva opportunità in tempi brevissimi ma era anche pronto a revocarle in modo altrettanto repentino. Per supportare al meglio questo sistema, riuscì a convincere Mateschitz ad acquisire una seconda scuderia, la Minardi, trasformata in Toro Rosso (poi AlphaTauri), con il preciso scopo di far crescere i giovani promettenti.
- Sebastian Vettel
- Daniel Ricciardo
- Max Verstappen
Proprio il rapporto con Max Verstappen è stato tra i più intensi, con Marko che in più occasioni aveva espresso l'intenzione di accompagnare il campione olandese almeno fino al 2026.
la fine di un'era: le dichiarazioni sulla separazione
Nelle ultime settimane, voci di corridoio avevano iniziato a parlare di tensioni con la nuova gestione Red Bull guidata da Oliver Mintzlaff, subentrato dopo la scomparsa di Dietrich Mateschitz. Queste voci hanno trovato conferma con l'annuncio ufficiale della separazione. Helmut Marko ha commentato la decisione sottolineando come sei decenni nel motorsport e vent'anni in Red Bull rappresentino un percorso straordinario, ma che il mancato titolo mondiale di quest'anno lo abbia portato a riflettere sul momento giusto per concludere questo lunghissimo capitolo.
Dal canto suo, Oliver Mintzlaff ha espresso rammarico per la decisione, definendo Marko una figura influente per oltre due decenni e riconoscendo che la sua partenza segna la fine di un'epoca. Dopo un lungo colloquio, ha dichiarato di aver rispettato la volontà del consulente, consapevole che la sua assenza lascerà un vuoto significativo all'interno dell'organizzazione.