Helmut Marko lascia la Red Bull: ufficiale la separazione dalla scuderia
La scena della Formula 1 è testimone di un significativo passaggio generazionale all'interno di una delle sue squadre più vincenti. La conclusione del rapporto tra Red Bull e Helmut Marko, architetto chiave del suo dominio, segna la fine di un'epoca straordinaria e getta luce su un futuro in trasformazione. Questo articolo ripercorre le tappe fondamentali del contributo di Marko, analizzando le circostanze che hanno portato alla sua uscita di scena e il profondo impatto che la sua figura ha avuto sul mondo del motorsport.
helmut marko: dalla carriera pilota alla fondazione red bull
La storia di Helmut Marko nel mondo delle corse ha radici lontane. La sua esperienza diretta come pilota si interruppe in modo tragico nel 1972 durante il Gran Premio di Francia, a causa di un incidente che compromise permanentemente la vista al suo occhio sinistro. Questo evento spinse Marko verso una nuova vocazione come manager, durante la quale seguì, tra gli altri, il connazionale Gerhard Berger. Fu proprio attraverso questa attività che strinse un legame decisivo con Dietrich Mateschitz, il fondatore di Red Bull, al quale propose di sostenere la carriera del pilota austriaco.
Il rapporto con Mateschitz si consolidò in un ruolo di consulente, inizialmente focalizzato sulla selezione dei team da sponsorizzare. Red Bull divenne uno sponsor storico della scuderia Sauber a partire dal 1995. Una divergenza di vedute sulla scelta dei piloti nel 2001, con la preferenza di Peter Sauber per Kimi Räikkönen rispetto al protetto di Marko Enrique Bernoldi, portò a una frattura. Questo episodio fu il catalizzatore che spinse Marko a valutare l'acquisto di un intero team di Formula 1, un progetto che ottenne il pieno sostegno di Mateschitz.
la nascita di red bull racing e il programma junior
Nel 2004 il progetto divenne realtà con l'acquisizione della squadra Jaguar, dando vita alla Red Bull Racing. Marko assunse un ruolo centrale, concentrandosi in particolare sulla gestione e lo sviluppo dei piloti. Sotto la sua guida, il Red Bull Junior Team si impose come uno dei programmi più aggressivi e selettivi del panorama motoristico, arrivando a gestire fino a venti giovani talenti nelle categorie propedeutiche. Il cosiddetto 'metodo Marko' divenne celebre per la sua natura spietata, caratterizzata da opportunità concesse nel giro di un weekend e licenziamenti immediati.
Per supportare al meglio questo vivaio, Marko convinse Mateschitz ad acquisire una seconda scuderia, la Minardi, ribattezzata Toro Rosso (oggi RB F1 Team). Questo team fu dedicato esclusivamente alla crescita e alla messa a punto dei migliori prospetti del programma junior. Da questa struttura sono emersi alcuni dei piloti più forti della griglia, tra cui campioni del mondo e vincitori di Gran Premi.
- Sebastian Vettel
- Daniel Ricciardo
- Max Verstappen
la fine di un'era: le dimissioni e le dichiarazioni
Il rapporto tra Marko e il pilota olandese Max Verstappen è stato particolarmente intenso, tanto che lo stesso consulente aveva più volte espresso l'intenzione di accompagnarne la carriera almeno fino al termine del 2026. Nelle settimane precedenti l'annuncio ufficiale, Erano circolate voci di tensioni con la nuova gestione guidata da Oliver Mintzlaff, subentrato alla guida dei programmi sportivi del gruppo dopo la scomparsa di Dietrich Mateschitz.
Le dimissioni sono state formalizzate con dichiarazioni ufficiali che sottolineano il peso storico del momento. Helmut Marko ha definito i suoi vent'anni in Red Bull un "percorso straordinario e di grande successo", esprimendo orgoglio per il lavoro svolto nel formare talenti. Ha inoltre aggiunto che la mancata conquista del titolo mondiale in questa stagione lo ha commosso, portandolo a ritenere giunto il momento opportuno per chiudere un capitolo così lungo e intenso della sua vita.
la reazione della dirigenza red bull
Oliver Mintzlaff, da parte sua, ha confermato di aver ricevuto la richiesta di Marko di concludere il suo ruolo di consulente. Ha espresso profondo rammarico per la decisione, riconoscendo in Marko una figura influente per oltre due decenni e ammettendo che la sua partenza segna la fine di un'era. Dopo un lungo colloquio, Mintzlaff ha dichiarato di aver rispettato la volontà del consulente, percependo che fosse il momento giusto per questo passo, e ha ribadito la gratitudine dell'intera organizzazione per il suo contributo immenso.
Questa separazione conclude un ciclo fondamentale per la Red Bull Racing, lasciando un vuoto significativo nella struttura e ponendo interrogativi sulla futura gestione del vivaio piloti e sulla direzione strategica del team nel post-Marko.