Guarin: «Ho sfiorato l'inferno, la partita più importante della mia vita. Pensavo al suicidio, alcuni ex compagni dell'Inter mi hanno aiutato, ma...»
La narrazione propone una prospettiva autentica su una crisi personale che esce dall’area sportiva per rivelare fragilità, smarrimento e la determinazione necessaria a chiedere aiuto. Si descrive un periodo intenso e doloroso vissuto dall’ex centrocampista nerazzurro, segnato dall’ingresso in una spirale di sofferenza che trova risposta in percorsi di sostegno professionale e di reinserimento salutare.
guarín: percorso di rinascita e consapevolezza
guarín: la discesa nell'inferno
Il cammino oscuro è iniziato in una fase avanzata della carriera all’Inter, con l’emergere di comportamenti che hanno trasformato la quotidianità. È emerso un malessere che ha portato all’alcolismo, nonostante l’origine non fosse da ricondurre a una singola causa. La dipendenza è diventata una dinamica di autoconservazione, una risposta a tensioni interne e dinamiche personali da gestire con urgenza e lucidità.
guarín: il dolore familiare
La sofferenza è stata aggravata da questioni familiari: una separazione in corso dall’ex coniuge, la vita in una residenza diversa e la distanza dai figli hanno amplificato il senso di vuoto. La solitudine e lo sforzo di rimanere stabile hanno spinto verso un rifugio inadeguato, finché l’alcol non ha assunto la funzione di scudo temporaneo contro il dolore.
guarín: il rafforzamento con l'aiuto dall'Inter
La rete di sostegno si è mossa in modo decisivo: figure di rilievo e compagni hanno cercato di fornire assistenza e orientamento, ma il peso della situazione ha richiesto interventi esterni profondi. Al di là delle parole di incoraggiamento, serviva un intervento strutturato per affrontare la fragilità e riconquistare una stabilità interiore.
Il sostegno proveniente dall’Inter è stato cruciale nel percorso di recupero: ci si è affidati a professionisti e a una rete di riferimento che ha accompagnato Guarín nel momento più critico.
- Zanetti
- Stankovic
- Mancini
- Icardi
- Cordoba
guarín: la rinascita e la riabilitazione
Nel punto più basso si è manifestato un pensiero di autolesione, con tre tentativi di togliersi la vita. Dio mi ha salvato, e l’aiuto è arrivato attraverso una tempestiva richiesta di supporto alla psicologa e all’agente, che hanno indirizzato Guarín verso una fondazione specializzata. Da qui è iniziata la fase cruciale: un percorso riabilitativo completo che prevedeva una routine quotidiana scandita dall’alba alle attività terapeutiche e sportive. Dopo l’ingresso nel programma, si sono susseguiti allenamenti, incontri con professionisti della salute mentale e una disciplina rigida che ha consolidato la rinascita. Non si è mai tornati indietro rispetto a quel cammino: la riabilitazione è diventata una parte permanente della vita e ha segnato la svolta decisiva verso una nuova stabilità.
