Graziano cesari e il futuro degli arbitri: il suo tifo e la benedizione del var

Pubblicato il 04/11/2025 • 3 min

Graziano Cesari: dall’arbitro alla voce autorevole nel mondo del calcio

Graziano Cesari, ex arbitro di grande esperienza e ora opinionista sportivo, ha condiviso con la stampa dettagli sulla propria carriera e sulle sue opinioni riguardo alle innovazioni nel calcio. Con un percorso che lo ha visto dirigere oltre 160 incontri in Serie A e partecipare a otto partite in Champions League, Cesari rappresenta una figura di spicco nel panorama arbitrale italiano.

Il percorso professionale di Graziano Cesari

dalla passione all’ingresso nella disciplina arbitrale

Nel 1974, l’opportunità di iscriversi al corso per arbitri si presentò come una soluzione anche per motivi pratici, legati al desiderio di mantenersi in forma. La sua decisione fu determinata dalla volontà di trasformare questa attività in una vera professione. Nonostante gli arbitri non siano considerati professionisti a tempo pieno, i compensi e il supporto familiare furono elementi determinanti per proseguire.

l’importanza del mentore e le prime esperienze

Cesari attribuisce un ruolo fondamentale a Paolo Casarin, allora designatore e figura paterna sul campo. Ricorda come Casarin gli abbia insegnato l’essenza dell’equità arbitrale, spesso correggendolo con sincerità. La crescita professionale è stata accompagnata da momenti significativi, tra cui decisioni che ancora oggi sono fonte di riflessione.

Le decisioni più rilevanti e il rapporto con i grandi campioni

gestione delle situazioni difficili in campo

Tra le decisioni più discusse vi è quella relativa all’annullamento di un gol durante una partita tra Valencia e Lopez. Cesari chiarisce che fischiò prima che l’attaccante segnasse, ma riconosce che oggi avrebbe adottato un approccio più flessibile basato sul buon senso.

I ricordi dei grandi campioni

A differenza di quanto si possa pensare, Cesari non conserva ricordi specifici delle voci o proteste dei campioni come Zidane o Maradona. Secondo lui, i grandi calciatori raramente si lamentano pubblicamente; piuttosto comunicano attraverso sguardi o atteggiamenti discreti.

L’esperienza con Diego Maradona e il suo impatto sul calcio italiano

Nel racconto dedicato a Maradona, Cesari narra dell’ultima partita giocata dall’argentino in Italia – Napoli-Bari del 1991 – sottolineando la naturalezza del campione anche nei momenti difficili. Ricorda inoltre l’umiltà e il rispetto dimostrato dal Pibe de Oro anche nelle situazioni più complicate.

Il ruolo del VAR nel calcio moderno secondo Graziano Cesari

L’adozione del sistema tecnologico

Cesari esprime un giudizio positivo sul VAR: “L’avrei benedetto”. Crede che rappresenti uno strumento indispensabile per migliorare le decisioni arbitrali ed evitare errori gravi. Ricorda come in passato si fosse limitati a tre figure in campo; oggi la squadra comprende anche gli operatori nella sala VAR.

I benefici futuri derivanti dall’utilizzo del VAR

Sostiene che i vantaggi concreti si vedranno con la crescita delle nuove generazioni di arbitri formate con questa tecnologia. Tra queste figure emergono Zufferli, Marcenaro e Bonacina, cresciuti sotto l’influsso diretto del sistema VAR.

Personalità e affiliazioni sportive

Cesari tifa per il Genoa ed è conduttore della trasmissione “Gradinata Nord” su una emittente televisiva genovese. Non ha mai diretto partite della squadra ligure a causa della politica territorialista vigente ai suoi tempi; sarebbe stato disposto a dirigere un derby genovese considerandolo uno degli incontri più emozionanti nel panorama calcistico locale.

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