FIA: Mayer accusa Ben Sulayem di soffocare la democrazia nelle elezioni senza sfidanti

Situazione attuale delle elezioni alla presidenza della FIA
Le prospettive di un’eventuale sostituzione dell’attuale presidente della Federazione Internazionale dell’Automobilismo, Mohammed Ben Sulayem, risultano ormai molto ridotte. La mancanza di candidati in grado di rispettare i requisiti previsti dal regolamento elettorale ha reso praticamente impossibile la presenza di avversari credibili alle prossime consultazioni di dicembre.
Impossibilità di presentare candidature alternative
Requisiti stringenti e blocchi normativi
Secondo le norme vigenti, ogni candidato doveva presentare entro il 24 ottobre una lista composta da dieci membri, inclusi il presidente del Senato e sette vicepresidenti rappresentanti diverse aree geografiche. Questi requisiti miravano a garantire una rappresentanza globale, ma si sono rivelati un ostacolo insormontabile per gli sfidanti.
In particolare, l’assenza di candidati indipendenti provenienti da alcune regioni ha impedito la costituzione di liste alternative. La mancanza di figure disponibili o disposte a sfidare l’attuale leadership ha portato alla conclusione anticipata delle candidature ufficiali.
Il caso dei potenziali sfidanti
Tim Mayer e le sue dichiarazioni
Tra i possibili contendenti vi era Tim Mayer, ex dirigente FIA, che aveva criticato la trasparenza dell’organizzazione sotto la guida di Ben Sulayem. Anche lui non è riuscito a trovare candidati conformi ai parametri richiesti dalla Federazione. Di conseguenza, Mayer ha visto la sua candidatura abortire prima ancora di concretizzarsi.
Dopo aver annunciato il suo intento durante il Gran Premio degli Stati Uniti, Mayer si è detto deluso dall’esito e ha ammesso che non potrà sfidare ufficialmente l’attuale presidente alle prossime elezioni. Ha comunque ribadito il suo impegno nel promuovere riforme per aumentare la trasparenza e responsabilità nella gestione della FIA.
Critiche al processo elettorale e alla gestione della FIA
La mancanza di democrazia reale
Mayer ha sottolineato come questa situazione rappresenti una grave perdita per i principi democratici all’interno della Federazione. Secondo lui, l’unico candidato possibile è l’attuale presidente, un fatto che mette in discussione l’effettiva libertà del voto.
Sono state evidenziate anche problematiche legate all’etica e alla trasparenza: i meccanismi per garantire una competizione equa sono stati considerati insufficienti o addirittura assenti. Le liste presidenziali sono state formulate senza alternative credibili o indipendenti; in Sud America e Africa solo poche persone si sono candidate o hanno mostrato interesse.
Conflitti d’interesse e criticità istituzionali
Mayer ha denunciato come il sistema attuale favorisca un’influenza crescente dell’attuale leadership sui processi decisionali. La concentrazione dei poteri nelle mani di Ben Sulayem attraverso riforme interne e il controllo sul comitato etico rendono difficile qualsiasi forma di opposizione reale.
L’ex candidato ha inoltre evidenziato come molti club importanti abbiano già espresso preoccupazioni riguardo alla mancanza di trasparenza e responsabilità nella gestione federale. Questo scenario rischia di compromettere la credibilità internazionale della FIA e le relazioni con investitori strategici nel mondo del motorsport.
Gli interventi dei protagonisti principali
- Tim Mayer: ex dirigente FIA, sostenitore della trasparenza e riformatore critico verso l’attuale leadership.
- Lara Villars: candidata annunciata senza dettagli specifici; sta valutando azioni legali contro le modalità elettorali.
- Mohammed Ben Sulayem: attuale presidente della FIA, accusato da alcuni di aver consolidato troppo i propri poteri e limitando lo spazio per eventuali opposizioni.
- Capi dei club internazionali: alcuni hanno già manifestato supporto all’attuale amministrazione federale.
