Ducati affronta il rinnovo più difficile in MotoGP: le sfide e le strategie
La stagione 2025 del motomondiale si è conclusa con un cambio di guardia epocale, che ha ridefinito gli equilibri di potere all'interno del paddock. La conquista del titolo mondiale da parte di Marc Márquez in Ducati non rappresenta soltanto un successo sportivo, ma innesca una complessa fase negoziale per il rinnovo contrattuale del campione, in un contesto economico e tecnico radicalmente mutato rispetto al suo approdo nel team.
il nuovo scenario contrattuale di marc márquez
Dopo aver dimostrato una supremazia schiacciante nel suo primo anno con il team ufficiale Ducati, Marc Márquez si appresta a trattare il rinnovo del proprio ingaggio da una posizione di forza inedita. La situazione è notevolmente diversa rispetto alle trattative iniziali, quando il pilota catalano accettò condizioni vantaggiose per il costruttore pur di ottenere la moto agognata. La filosofia vincente di Borgo Panigale, che ha fruttato gli ultimi quattro titoli mondiali, attira i migliori talenti, spesso disposti a sacrifici economici significativi. Márquez stesso rinunciò all'ultimo anno del suo ricco contratto Honda e ai relativi compensi per correre inizialmente con il team Gresini, compiendo una mossa strategica che lo ha poi condotto alla promozione nel team factory e, infine, alla conquista del mondiale.
la struttura del compenso e il valore del campione
Sebbene i dettagli non siano ufficiali, fonti accreditate stimano che la retribuzione base iniziale di Márquez come pilota ufficiale Ducati si aggirasse intorno ai tre milioni di euro. Questa cifra, inferiore alle aspettative, era ampiamente compensata da un sistema di bonus legati ai risultati estremamente generoso. Le undici vittorie ottenute prima dell'infortunio in Indonesia gli avrebbero garantito oltre due milioni di euro, a cui si aggiunge un premio per la vittoria del titolo mondiale di circa altri due milioni. Questo pacchetto complessivo sottolinea il suo status di riferimento assoluto per la Ducati e per l'intero campionato.
le dinamiche interne e la posizione di ducati
Con Francesco Bagnaia in un momento di difficoltà risultati e fiducia, la Ducati balla al ritmo di Márquez. Il ritorno del pilota spagnolo ai massimi livelli competitivi gli conferisce un potere negoziale senza precedenti nelle discussioni per il prolungamento del rapporto, che ambisce a protrarsi almeno fino al 2028. Per la casa di Borgo Panigale, trattenere il nuovo pilota di punta è diventato l'obiettivo primario, relegando in secondo piano la scelta del suo futuro compagno di squadra. I primi colloqui per il rinnovo sono iniziati prima del tour asiatico e della conquista matematica del titolo, con ulteriori incontri probabili a Valencia. L'infortunio al braccio destro che ha costretto Márquez a saltare le ultime gare potrebbe aver influito sul processo, ma non ne intacca le fondamenta.
vincoli economici e sfide di mercato
La trattativa si svolge in un contesto finanziario più stringente rispetto al passato. Ducati non dispone della stessa forza economica di colossi come Honda o Yamaha, e deve fare i conti con un calo delle esportazioni in mercati cruciali come Stati Uniti e Cina, quest'ultimo anche a causa di recenti politiche tariffarie. Inoltre, Audi, il gruppo proprietario del marchio, ha registrato un calo dell'11,8% nelle vendite nel 2024. Questa situazione ha spinto verso una politica di contenimento dei costi, che rimarrà attiva anche nel 2026, anno chiave per la firma dei contratti del successivo ciclo agonistico.
il futuro del team e il caso bagnaia
Nonostante le premesse, è improbabile che il neo campione del mondo non rinnovi con Ducati. La sua permanenza, comunque, condizionerà direttamente la scelta del compagno di squadra. Francesco Bagnaia ha pubblicamente espresso il desiderio di rinnovare il contratto e concludere la carriera in Ducati. Perché questo avvenga, sono necessarie due condizioni non scontate: un netto miglioramento dei suoi risultati in pista e una riduzione delle sue pretese economiche. In caso contrario, la fila di piloti interessati a quel posto sarebbe molto lunga. La dirigenza Ducati, con il direttore generale Gigi Dall'Igna, si è detta pronta a gestire la situazione con attenzione, riconoscendo che ogni elemento deve trovare la sua corretta collocazione per il bene del progetto.