Ducati affronta il rinnovo più difficile della sua storia in MotoGP
La stagione 2025 del mondiale MotoGP si è conclusa con un cambio di guardia epocale, che ha ridisegnato completamente gli equilibri all'interno del paddock e, in particolare, del team Ducati. La conquista del titolo da parte di Marc Márquez, nel suo primo anno come pilota ufficiale del costruttore di Borgo Panigale, ha creato una nuova dinamica contrattuale. La trattativa per il rinnovo del campione spagnolo si prospetta ora ben più articolata e complessa rispetto all'accordo iniziale, segnando una fase delicata per la gestione sportiva della casa italiana.
la nuova posizione di forza di marc márquez
La filosofia gestionale della Ducati, che ha permesso di conquistare gli ultimi quattro titoli mondiali, si è basata sulla capacità di attrarre i migliori talenti, spesso disposti a sacrifici significativi pur di guidare una Desmosedici GP. L'esempio più eclatante è proprio quello di Marc Márquez, che per il 2024 rinunciò all'ultimo anno del suo contratto con la Honda e alla relativa remunerazione, stimata oltre i 20 milioni di euro, per correre a costo zero con il team Gresini. Questo passaggio era funzionale al piano di arrivare alla squadra ufficiale, obiettivo poi raggiunto per il 2025 dopo un acceso duello con Jorge Martín.
un ingaggio iniziale vantaggioso per ducati
L'accordo che ha portato Márquez nel team ufficiale Ducati, annunciato dopo il Gran Premio d'Italia dello scorso anno, fu relativamente semplice per il costruttore. Il pilota catalano entrò a far parte della scuderia di riferimento, affiancando Francesco Bagnaia, considerato il leader del progetto. Sebbene le cifre non siano ufficiali, fonti accreditate indicano che il suo stipendio base iniziale si aggirasse intorno ai tre milioni di euro, una somma contenuta se paragonata al suo status, ma integrata da un sistema di bonus legati ai risultati estremamente generoso.
- Francesco Bagnaia
- Marc Márquez
l'impatto del titolo mondiale sulle trattative
La manifesta superiorità dimostrata in pista da Márquez, culminata con 11 vittorie prima dell'infortunio in Indonesia e con la conquista del titolo mondiale, ha trasformato radicalmente la sua posizione negoziale. I bonus per le vittorie e per l'incoronazione a campione hanno fruttato al pilota diversi milioni di euro, sottolineando il suo nuovo ruolo di riferimento indiscusso per Ducati. Mentre Bagnaia vive una fase di dubbi e risultati altalenanti, è ora Márquez a dettare i tempi, con un valore di mercato tornato ai livelli del suo periodo d'oro in Honda.
l'avvio delle trattative di rinnovo
Questa rinnovata forza contrattuale si è materializzata nei primi colloqui per il rinnovo, avvenuti secondo quanto riportato prima dell'inizio del tour asiatico, quindi antecedentemente alla matematica conquista del titolo in Giappone. È plausibile che un ulteriore incontro si sia tenuto a Valencia, con l'obiettivo di avvicinare le posizioni. Resta un elemento di incertezza l'influenza che l'infortunio al braccio destro, costato a Márquez le ultime quattro gare della stagione, possa aver avuto sul processo negoziale.
le priorità di ducati e lo scenario economico
La volontà di Márquez di rimanere legato a Ducati almeno fino al 2028 trova un perfetto riscontro nelle intenzioni del costruttore, per il quale trattenere il nuovo pilota di punta è la priorità assoluta. Questa situazione mette inevitabilmente in secondo piano la scelta del compagno di squadra. La trattativa si svolge in un contesto economico meno favorevole rispetto al passato. Ducati non dispone della stessa forza finanziaria di Honda o Yamaha, in un momento in cui le esportazioni verso mercati cruciali come Stati Uniti e Cina non sono al massimo.
vincoli finanziari e politica di contenimento
La situazione è complicata da politiche tariffarie internazionali sfavorevoli e da un calo dell'11,8% nelle vendite di Audi, gruppo proprietario di Ducati, registrato nel 2024. Questa circostanza ha già portato all'adozione di una politica di contenimento dei costi, che rimarrà attiva anche nel 2026, anno in cui si dovranno definire i contratti per il ciclo 2027-2028. Lo scenario negli uffici di Borgo Panigale è dunque radicalmente mutato rispetto a quando Márquez accettò le condizioni iniziali senza obiezioni.
il futuro di bagnaia e gli equilibri del team
Sebbene sia improbabile che il neo campione del mondo non rinnovi, la sua continuità condizionerà direttamente la scelta del compagno di box. Francesco Bagnaia ha più volte espresso il desiderio di rinnovare e concludere la carriera in Ducati. Perché questo avvenga, devono Verificarsi due condizioni non scontate: un netto miglioramento dei suoi risultati in pista e una disponibilità ad abbassare le proprie pretese economiche. In assenza di questi fattori, la competizione per prendere il suo posto in squadra sarebbe molto alta.
La gestione di questa delicata fase è affidata alla dirigenza di Ducati Corse. Come dichiarato dal Direttore Generale Gigi Dall'Igna, l'approccio sarà quello di sedersi al tavolo per gestire al meglio la situazione, cercando di mettere ogni tassello al suo posto in un puzzle divenuto estremamente complesso.