De Laurentiis critica lo stadio Maradona e svela il vero sfruttamento del 1990

Pubblicato il 07/11/2025 • 3 min

De Laurentiis critica lo stato dello stadio Maradona

Durante il Football Business Forum organizzato presso la SDA Bocconi, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha espresso dure parole riguardo alle condizioni dell’impianto sportivo Diego Armando Maradona. La sua analisi si è focalizzata su problemi strutturali ed economici che ostacolano la competitività del club, evidenziando come l’attuale situazione dello stadio rappresenti un limite importante per le ambizioni del team.

Le criticità dello stadio e le conseguenze economiche

De Laurentiis ha descritto lo stadio come un “cesso”, sottolineando le difficoltà di gestione e i costi elevati sostenuti dal Napoli. Ha spiegato che la società paga al Comune di Napoli una cifra significativa per l’utilizzo dell’impianto, coprendo anche le spese di pulizia e riconsegna, senza ricevere in cambio ricavi proporzionati. Mentre in altre città i club generano profitti molto più alti con gli impianti sportivi, il Napoli incassa circa 3 milioni di euro all’anno dall’attività nello stadio, contro i cento milioni ottenuti da realtà come il Paris Saint-Germain, che pur non possedendo uno stadio di proprietà riesce a massimizzare i ricavi.

Riflessioni sul passato e prospettive future

Nel suo intervento, De Laurentiis ha ricordato anche gli errori commessi in passato: «Nel ’90, al San Paolo/Maradona hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. Io non c’ero». Questa affermazione sottolinea la volontà di avviare una riforma radicale nella gestione delle infrastrutture sportive italiane. Per lui, lo stadio rappresenta non solo un luogo di eventi sportivi ma anche una risorsa strategica per l’economia e l’identità della città.

Necessità di miglioramenti nella logistica e nella sicurezza

De Laurentiis ha evidenziato l’importanza di ottimizzare aspetti logistici fondamentali: «La gente desidera arrivare allo stadio con la propria vettura, trovando ambienti puliti e sicuri alla fine della partita». Per il presidente azzurro, elementi come parcheggi, mobilità urbana e sicurezza sono essenziali per modernizzare l’impianto cittadino. Ha inoltre criticato le istituzioni italiane per aver trascurato queste esigenze e aver permesso infiltrazioni criminali nel sistema sportivo: «Camorra, mafia e ’ndrangheta vogliono prendere il controllo dei club».

Richiami alle istituzioni calcistiche internazionali

Il dirigente napoletano ha rivolto un appello ai vertici del calcio globale: «Ceferin e Infantino devono fare attenzione a non svalutare i campionati nazionali. Se ciò accade, resteranno solo poche grandi squadre come Napoli, Roma, Inter, Milan e Juventus». Il messaggio è chiaro: senza infrastrutture moderne ed efficienti, il futuro del Napoli rischia di essere compromesso nel contesto europeo.

Personaggi principali presenti al forum

  • Aurelio De Laurentiis (presidente SSC Napoli)
Categorie: Calcio

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