Crawford vince: coach davis spiega perchè il rematch con canelo non serve e prevede un knockout

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Nel panorama delle recenti discussioni pugilistiche, si evidenziano le dichiarazioni di Bernie Davis, assistente allenatore di Terence Crawford, riguardo a un possibile secondo incontro tra Crawford e Canelo Alvarez. Le sue opinioni offrono una prospettiva interessante sulla strategia adottata dall’attuale campione indiscusso dei pesi welter e sulle potenzialità di un eventuale rematch, analizzando anche le caratteristiche tecniche e le performance passate dei protagonisti.

Analisi della strategia di Crawford nel primo confronto

Stile orientato alla mobilità e ai punti

Bernie Davis sottolinea che Terence Crawford (42-0, 31 KOs) ha dominato l’incontro del 13 settembre a Las Vegas grazie a uno stile prevalentemente basato sulla mobilità e sull’uso intelligente del movimento. Durante il match contro Canelo Alvarez (63-3-2, 39 KOs), Crawford ha preferito evitare scontri diretti con potenza esplosiva, puntando invece a conquistare i giudici con decisioni favorevoli.

Il suo approccio è stato percepito come “senza sforzo” dai commentatori, che hanno notato come abbia combattuto in modo più cauto rispetto alle aspettative di un combattimento aggressivo volto alla distruzione.

Critiche allo stile run-oriented

Davis critica la scelta tattica di Crawford, evidenziando come abbia mostrato poca aggressività e potenza durante l’incontro. La sua strategia si è basata principalmente sul movimento continuo per evitare scambi duri, lasciando poche occasioni di attacco incisivo. Nonostante ciò, i giudici hanno assegnato la vittoria a Crawford con punteggi vicini (115-113, 115-113 e 116-112), riconoscendo la vicinanza del match.

L’assistente allenatore sottolinea che questa modalità ha reso difficile seguire lo spettacolo per gli appassionati presenti sui social media, criticando il fatto che Crawford non abbia sfruttato appieno le proprie capacità offensive.

Previsioni sul possibile secondo incontro tra Crawford e Canelo

Prospettive di un knockout

Bernie Davis crede che in caso di rematch possa essere possibile un knockout da parte di Crawford. La sua convinzione si basa sulla percezione di una versione più affilata del campione statunitense, meno incline a subire danni o ad essere messo sotto pressione da Alvarez.

Davis spiega che Crawford potrebbe avere maggior successo nel fermare Canelo nella seconda sfida, considerando anche la sua abilità difensiva e il suo stile simile a quello di Shakur Stevenson.

Improbabilità di un KO da parte di Canelo

Davis ritiene improbabile che Canelo Alvarez possa mettere al tappeto Crawford in una rivincita. Secondo lui, Crawford tende a essere molto difensivo, preferendo muoversi piuttosto che impegnarsi in scambi duri con il messicano. La sua strategia “coniglio” ricorda quella adottata da altri grandi campioni come Stevenson.

Considerazioni sulla carriera e la condizione fisica di Canelo Alvarez

Punti su eventuale usura fisica

Davis minimizza l’impatto delle battaglie passate su Alvarez sostenendo che il messicano non avrebbe subito troppi danni durante la carriera. A suo avviso, Canelo mantiene ancora tutte le sue capacità tecniche perché combatte mediamente due volte all’anno ed è ancora in buona forma a 35 anni.

Molte analisi indicano come Alvarez abbia subito numerosi colpi pesanti nelle sue sfide più importanti contro Golovkin, Bivol e altri avversari di alto livello negli ultimi anni. Questo fatto suggerisce una condizione fisica meno integra rispetto al passato.

Evoluzione tecnica nel tempo

Sebbene Davis sostenga che Alvarez non abbia perso molte qualità atletiche o tecniche con gli anni, molti esperti osservano come negli ultimi incontri egli sembri aver abbassato il livello rispetto alle prime fasi della carriera. La differenza principale risiede nella quantità e nella potenza degli attacchi ricevuti nel corso degli anni passati.

Personaggi principali:

  • Crawford
  • Canelo Alvarez
  • Bernie Davis (assistente allenatore)
  • Turki Alalshikh (promotore)
  • I giudici coinvolti nel primo match
Scritto da Gennaro Marchesi