Coinvolgimento del Manchester City nella guerra in Sudan: ecco i dettagli

Le immagini satellitari di El-Fasher e il contesto del conflitto in Sudan
Le recenti foto satellitari della città di El-Fasher, diffuse nel corso di questa settimana, mostrano scene sconvolgenti: le strade sono disseminate di grandi macchie rosse, causate dal sangue delle vittime uccise dai gruppi paramilitari. Queste immagini rappresentano un simbolo potente delle massacri in Sudan, un conflitto che si protrae da oltre due anni e mezzo e che riceve una copertura mediatica limitata.
Il contesto del conflitto sudanese
Il conflitto ha origine dalla caduta del regime di Omar al-Bashir nel 2019 e si è evoluto in una guerra civile tra fazioni rivali. Le RSF (Rapid Support Forces), milizia con radici nelle comunità arabe, sono protagoniste di violenze estese contro la popolazione nera sub-sahariana. La guerra ha portato a massacri, stupri di massa e una grave crisi umanitaria, con centinaia di migliaia di vittime.
Impatto sulla regione e sulle infrastrutture sportive
Il conflitto ha devastato anche gli impianti sportivi locali: alcuni stadi sono stati trasformati in cimiteri improvvisati. Le competizioni nazionali sono sospese o svolte all’estero, mentre alcune squadre partecipano ai campionati dei paesi vicini come il Ruanda.
Coinvolgimento internazionale e ruolo degli Emirati Arabi Uniti
Nell’attuale scenario sudanese, spicca il coinvolgimento degli Emirati Arabi Uniti, che hanno un ruolo strategico nel sostegno alle RSF. Mansour bin Zayed Al-Nahyan, vicepresidente degli EAU e proprietario del Manchester City, è una figura chiave nel panorama geopolitico ed economico del Golfo.
Mansour bin Zayed Al-Nahyan: profilo politico ed economico
Mansour è membro della famiglia reale di Abu Dhabi e rappresenta uno dei principali attori della politica estera emiratina. Il suo coinvolgimento nel calcio internazionale iniziò con l’acquisto del Manchester City nel 2008, aprendo così la strada all’espansione delle monarchie del Golfo nel settore sportivo europeo. Con la creazione del City Football Group nel 2013, ha avviato un vasto network mondiale di club calcistici presenti in 15 Paesi su cinque continenti.
L’investimento nel settore sportivo non si limita all’aspetto commerciale: attraverso queste operazioni gli Emirati rafforzano le relazioni diplomatiche ed economiche nei paesi dove investono. Tra i più significativi vi sono l’Italia con l’acquisto del Palermo e incontri ufficiali come quello tra Mohamed bin Zayed e il presidente italiano Meloni nel febbraio 2025.
L’influenza sugli scenari geopolitici in Africa e Medio Oriente
Dalla collaborazione tra Mansour e Hemedti – capo delle RSF – nasce un legame che si traduce in supporto militare alle milizie sudanesi attraverso invio di armi e droni militari. Questa rete comprende anche aiuti umanitari finanziati dagli Emirati in Sudan e nei paesi vicini come il Ciad.
I traffici d’oro e i rapporti con il Regno Unito
- Sfruttamento delle risorse minerarie: Dubai è il principale hub globale per la raffinazione dell’oro sudanese, generando circa 47 miliardi di dollari annui.
- Sostegno militare: Gli Emirati importano materiale bellico dal Regno Unito, destinato anche alle RSF secondo fonti ONU.
- Crescente influenza economica: Investimenti strategici sui porti sul Mar Rosso rappresentano obiettivi fondamentali per consolidare il controllo marittimo regionale.
L’impatto sulla scena calcistica locale ed internazionale
I danni causati dal conflitto si riflettono anche sul mondo dello sport: molti impianti sono stati distrutti o riconvertiti in cimiteri improvvisati. La sospensione dei campionati nazionali ha portato alcune squadre a competere fuori dal territorio nazionale o addirittura a trasferirsi temporaneamente all’estero per continuare le attività sportive.
I legami tra le relazioni politiche britanniche ed emiratine emergono anche dalle recenti controversie riguardanti le sponsorizzazioni sportive. L’interesse degli Emirati nell’ambito mediatico si manifesta con tentativi di acquisizione o influenze sui media britannici più influenti, come il quotidiano Telegraph. La questione riguarda anche l’utilizzo delle armi britanniche da parte delle RSF e le possibili violazioni del Fair Play Finanziario da parte del Manchester City, sotto la proprietà di Mansour.
