Cassano: «Supercoppa? Spettacolo del Napoli. Con il Bologna la migliore partita nei 90 minuti. Ecco cosa mi colpisce delle scelte di Conte»

Giampiero Colossi • Pubblicato il 26/12/2025 • 3 min

Un’analisi mirata sulla vittoria del Napoli in Supercoppa Italiana evidenzia come la gestione tattica e la capacità di trasformare le individualità in una soluzione di squadra abbiano segnato il match. L’esame si concentra sull’uso dello spazio, sui movimenti senza palla e sull’interpretazione dei ruoli da parte dell’allenatore, oltre che sull’apporto di alcuni protagonisti chiave. Il risultato finale conferma una crescita strutturale della squadra e la possibilità di replicare tali dinamiche nei prossimi appuntamenti stagionali.

napoli e la finale: prestazione e superiorità

La partita ha mostrato una dominante superiorità tattica del Napoli, con l’allenatore che ha isolato il centrale del Bologna contro Højlund in momenti chiave, limitando le connessioni offensive avversarie. La prestazione complessiva ha evidenziato un controllo continuo della manovra, con ritmo e intensità che hanno ostacolato la reazione avversaria. Il Napoli, grazie a una difesa organizzata e a transizioni rapide, ha costretto l’avversario a inseguire per tutta la partita. Nell’intero arco dei novanta minuti la squadra ha dimostrato una gestione efficace degli spazi, finalizzando con lucidità le opportunità create in contropiede e in costruzione.

evoluzioni tattiche del napoli

Un aspetto distintivo è l’evoluzione della struttura di gioco: un ex esterno offensivo, Politano, ha ampliato le sue responsabilità coprendo l’intera fascia, mentre Neres ha occupato posizioni interne, contribuendo con movimenti più centralizzati. La trasformazione dei ruoli ha permesso al Napoli di tenere alta la pressione e di generare linee di passaggio meno lineari, offrendo profondità nelle azioni offensive e maggiore variabilità nelle situazioni di possesso. Questa dinamica ha facilitato una circolazione palla meno prevedibile e una maggiore efficacia nelle ripartenze, mantenendo una compattezza difensiva indispensabile.

il ruolo di lobotka

Nel reparto centrale, Lobotka continua a emergere come punto di riferimento: la gestione equilibrata del gioco, i due tocchi costanti e la precisione nelle scelte conducono la costruzione a un livello affidabile che rende difficile riconquistare palla, assicurando la circolazione palla e la stabilità del centrocampo.

la crescita di højlund

Højlund ha mostrato progressi significativi rispetto al passato: ora protegge la palla con efficacia, si muove con criterio e scarica con tempismo. L’azione di tacco servita a Spinazzola è un esempio della sua capacità di inserirsi in modo utile nello sviluppo offensivo della manovra, contribuendo a creare opportunità decisive per la squadra.

il ruolo del regista

La lettura di gioco in mezzo al campo resta cruciale: il mantenimento di una presenza di controllo e la scelta di passaggi mirati hanno permesso di gestire la partita con pazienza quando necessario e rapidità nelle rotazioni quando se ne è presentata l’occasione, consolidando la solidità complessiva del Napoli.

Nominativi citati nella trattazione:

  • Antonio Conte
  • Napoli
  • Højlund
  • Matteo Politano
  • Edson Neres
  • Spinazzola
  • Lobotka
  • Lukaku
Cassano
Categorie: CalcioSerie A

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