le parole di albertino bigon, icona del calcio italiano e protagonista di grandi successi
Il calcio italiano vanta figure storiche che hanno lasciato un’impronta indelebile sia come giocatori che come allenatori. Tra queste, Albertino Bigon si distingue per le sue esperienze e i risultati ottenuti nel corso della carriera. Nato a Padova nel 1947, Bigon ha iniziato come centrocampista offensivo, mostrando fin da subito grande talento e raffinatezza tecnica. La sua carriera da calciatore ha raggiunto l’apice con il Milan, club con cui ha conquistato lo scudetto della stella nel 1978-79, tre Coppe Italia e una Coppa delle Coppe. La sua intelligenza tattica e la visione di gioco sono state anticipazioni del suo futuro percorso da allenatore.
il ruolo di allenatore e le imprese più significative
Come tecnico, Bigon è ricordato soprattutto per aver guidato il Napoli alla conquista del secondo scudetto nella stagione 1989-90, una vittoria storica considerando la presenza di campioni come Diego Armando Maradona e Careca. Sotto la sua guida, la squadra partenopea ottenne anche la vittoria della Supercoppa Italiana nell’anno successivo. La carriera da allenatore ha visto Bigon sedersi sulle panchine di diverse squadre italiane ed estere, affrontando sfide di varia natura.
le testimonianze e curiosità sulla carriera
Nel corso delle sue dichiarazioni pubbliche, Bigon ha condiviso episodi significativi legati alla propria esperienza professionale:
- Soprannome “El Dotor”: attribuito dal collega Nereo Rocco in riferimento a un detto popolare su varie regioni italiane.
- Liedholm e il ruolo di libero: ricorda come fosse inizialmente centravanti, ma prediligeva il ruolo di difensore libero prima dell’esplosione di Baresi.
- Roberto Baggio al Vicenza: racconta l’emozione del primo incontro con il fuoriclasse bresciano, considerandolo un vero talento fin dai primi passi nel mondo del calcio.
- Maradona nel 1990: descrive l’anno con il Napoli come uno dei periodi più belli della sua carriera, sottolineando l’eccezionalità del “Pibe de Oro”.
- Ciro Ferrara: evidenzia le qualità morali e tecniche del difensore durante lo scudetto partenopeo.
riflessioni sullo scudetto delle polemiche e sui rapporti con le grandi squadre italiane
Bigon è convinto che lo storico titolo vinto con il Napoli non sarebbe stato diverso senza alcune controversie sportive dell’epoca. Ricorda inoltre come il rapporto affettivo con le squadre milanesi sia radicato fin dai tempi in cui era tifoso di Nereo Rocco: “Sono rossonero per Rocco”, afferma. Il suo legame col Napoli resta speciale anche grazie ai ricordi personali legati alla famiglia e alle operazioni di mercato condotte durante gli anni passati in società.
la vita attuale e i ricordi più cari
Nell’attuale fase della vita, Albertino Bigon si dedica ad attività più tranquille: poco golf, momenti di relax in casa e attenzione ai propri familiari. Ricorda con affetto gli insegnamenti ricevuti dai maestri del calcio come Tommaso Maestrelli al Foggia o Nils Liedholm al Milan. La sua esistenza è stata caratterizzata da successi sportivi memorabili ed incontri importanti che hanno segnato profondamente sia la sfera professionale che quella personale.
personalità presenti nella carriera di bigon
- Nereo Rocco
- Nils Liedholm
- Diego Armando Maradona
- Ciro Ferrara
- Cavani (come giocatore)
- Reina (come portiere)
- Callejon (come attaccante)
- Koulibaly (difensore centrale)
- Aldo Albiol (difensore)
- Jorginho (centrocampista)
- Ghoulam (terzino)